Tag: matteo renzi

“Stiamo votando per i sindaci, non per altro”: come nascondersi dietro un dito.

Quando un elettore piddino è nell’angolo e non sa come difendere la sua posizione di fronte a chi gli rimprovera il job act, l’Italicum, l’attentato in corso contro la Costituzione eccetera, si rifugia infallibilmente in un argomento: “Ma adesso stiano votando per i sindaci, a queste altre cose penseremo dal 20 giugno in poi e Renzi non c’entra”. Ed ovviamente, manco a dirlo, il miglior candidato sindaco possibile è quello del Pd, mentre quello degli altri è l’incombente sciagura. E’ uno degli espedienti più falsi e puerili  che si possano immaginare.

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Gli elettori di sinistra non possono votare per Sala, Giachetti ed il PD: non si vota per il nemico.

Un improvviso amore per la sinistra radicale sembra aver preso i candidati del Pd ai ballottaggi di Roma, Milano, Torino e Bologna: si cerca di arrivare ad accordi, si blandiscono le formazioni di sinistra con la promessa di assessorati, si sottolineano i punti comuni del programma (ma quando mai?), si esalta il passato comune, si fa appello persino alle ragioni del cuore. Uno zucchero!

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Referendum: una battaglia persa in partenza?

Politicamente parlando, Renzi è un delinquente (come dimostra questa riforma della Costituzione e le mascalzonate che l’hanno preparata), però è abile in certe cose. Ad esempio è un vero illusionista nel far credere che le sue riforme stiano migliorando il paese (e, anche se sono sempre meno, c’è sempre chi ci crede) ed è un mago nell’ipnotizzare l’avversario, convincendolo che ha già perso. Così, sta creando la sensazione di un referendum già vinto, per cui non vale la pena di impegnarsi. E molti ci stanno abboccando, come dimostra l’incredibile uscita di Bersani, dei radicali e del gruppo parlamentare 5 stelle sullo “spacchettamento” del referendum, puerile espediente che vorrebbe limitare o addirittura vanificare l’effetto plebiscito.

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E’ possibile fare un referendum che non sia un plebiscito?

Un tema che va molto fra i sostenitori del no, in questa fase è: “non dobbiamo cadere nella trappola di Renzi e fare uno scontro sul governo. Dobbiamo parlare solo di Costituzione e non di governo”. Questo perché ci si illude, in questo modo, di conquistare voti al No fra i sostenitori del governo. Spesso accade che i meno realisti di tutti siano proprio i più moderati e questo è uno di quei casi.

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Le nomine di Renzi su sicurezza e intelligence: quante novità!

Le recenti nomine di Renzi rappresentano un’ evoluzione della Costituzione materiale del nostro paese che merita d’essere analizzata con attenzione, segnalando le novità che essa porta con sé sia sul piano del metodo che su quello del merito. Da sempre le nomine ai vertici di alcune istituzioni (Arma dei Carabinieri, Aise, Aisi, Guardia di Finanza, Polizia, Eni, Finmeccanica eccetera) sono fatte essenzialmente con criteri di “vicinanza politica” e non potrebbe essere diversamente: spettano al Governo (ed in particolare al suo Capo), non esistono criteri oggettivi di merito né procedure concorsuali ecc, per cui non è possibile stabilire chi è il più idoneo a coprire un posto, ed il governo sceglie quelli che ritiene più “amici”.

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Sprechi di Stato

Qualche tempo fa, fece rumore il video di un corteo di 24 macchine al seguito di Renzi durante una sua visita non ricordo bene in quale località. Pochi notarono un particolare: del lungo e non necessario corteo, facevano parte anche un mezzo speciale –credo dei Nocs- ed una autoambulanza. Neanche Berlusconi girava con un simile seguito. Si pensò ad un vezzo del “fiorentino bizzarro” che, qualche giorno prima, era stato al centro di molte polemiche per l’acquisto di un mega aereo riservato al Presidente del Consiglio. Ora pare che il vezzo si sia esteso anche ad altra altissima carica dello Stato, il cui corteo era anche più lungo e sempre con autoambulanza e mezzo speciale. La voce che corre nei palazzi è che ci sia un’allerta terrorismo per l’avvicinarsi del giubileo, e si pensa ai soliti jihadisti dell’Isis, Al Quaeda o simili.

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Cosa converrebbe fare a Renzi.

Con la doppia sconfitta delle amministrative si apre un periodo di riflessione per Renzi ed il suo “giglio magico”. La propaganda vorrebbe un Renzi di nuovo decisionista e rottamatore (ma, perché, quando ha smesso di esserlo? Io non me ne sono accorto), la ripresa di slancio delle riforme e così via: ma è solo propaganda, qui i guai sono grossi e conviene pensarci su, facendo un inventario dei danni del terremoto.

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