Tag: massoneria

Massoneria e Prima Guerra Mondiale: un libro interessante.

Dopo lo scandalo P2 si è diffuso un giudizio negativo sulla massoneria, trattata tutta come una sorta di P2 ed i massoni tutti in sospetto di eversione e criminalità. Sono molto critico verso la massoneria ed il suo cultu della segretezza anche dove non ce ne sarebbe tutto questo bisogno (una prassi che ha contribuito alle degenerazioni successive, ma non è una ragione per mettere tutto nello stesso calderone.

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Perché Gelli cadde? Una interpretazione diversa.

Gelli ha spesso indicato nel Pci e nella sinistra democristiana i mandanti dello scandalo che avrebbe portato all’inchiesta dei magistrati milanesi e che, nel 1981, avrebbe portato allo scioglimento della Loggia. Non è detto che questa ricostruzione sia del tutto sbagliata: d’altra parte, Pci e sinistra Dc erano stati in più occasioni il bersaglio della sua azione politica, per cui una reazione di quegli ambienti (al tempo abbastanza potenti nel mondo della carta stampata) non sarebbe stata poi così strana. Ma forse questo fu solo un elemento aggiuntivo e la spiegazione principale fu un’altra di portata ben maggiore.

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Torniamo a parlare della P2, ma cosa fu davvero?

Da alcuni anni lo spettro della P2 è tornato ad aleggiare sulla politica italiana. Tutto iniziò nel 2010 con lo scandalo Verdini, in occasione del quale si parlò di una P3, continuazione o rinascita della precedente P2, della quale, peraltro, avevano fatto parte alcuni dei partecipanti al nuovo scandalo. Poi nel 2011, scoppiò il caso Bisignani e si parò di una P4.

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Il nonno della Boschi, Licio Gelli, la Banca Etruria e la P2.

Recentemente, mi è capitato per caso di rimettere mani negli atti della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla P2 e, mentre cercavo altro, mi è capitato di leggere (Doc.XXIII n 2-ter/13  Vol XIII pp. 234 e segg) il verbale stenografico della seduta del 22 novembre 1983 dedicata all’audizione del generale Siro Rossetti del Sid e membro della Loggia P2 (in questo verbale indicato sempre come Rosseti, ma in altre parti della documentazione come Rossetti che ci sembra la versione più corretta).

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Gioele Magaldi: “Massoni. La scoperta delle Ur-Lodges”. Qualche considerazione di metodo.

E’ recentemente uscito un libro di Gioele Magaldi, già maestro venerabile della loggia Monte Sion di Roma, che sta avendo un discreto successo e che rivela l’esistenza di una quarantina di logge massoniche internazionali nelle quali militerebbero (o avrebbero militato) quasi tutti i ”potenti” della Terra: da Obama a Putin, da Al Baghdadi a Bush, da Agnelli a Deng Xiaoping, da Napolitano a Chavez, dalla Merkel ad Amartya Sen, da Mandela a Draghi (questi affiliato a ben 5 Ur lodges), da Cuccia a Craxi, da Gorbacev a Ciampi, da Rumsfeld a Bin Ladin, da Hollande alla Lagarde e potremmo andare avanti a lungo con un elenco di “pagine gialle del potere mondiale”.  

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Quirinale: alla vigilia.

Non avevamo previso male, a dicembre, quando sostenemmo che lo scontro sul Quirinale si sarebbe incentrato sulla questione del Nazareno: da una parte l’alleanza strategica fra Renzi e Berlusconi (con l’umile codazzo centrista), dall’altro gli oppositori del Nazareno esterni ed interni a Pd e Fi.

Non si tratta solo dell’elezione del Presidente, ma anche degli sviluppi della politica italiana per i prossimi anni e, forse, per il prossimo decennio. In primo luogo l’elezione di un Presidente del Nazareno significa che la legislatura andrà avanti sino al 2018, salvo eccezionali incidenti di percorso.

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Napolitano, è un fratello della Ur Loggia ”Three eyes”?

La casa editrice “Chiarelettere”, nota per i libri di inchiesta, ha recentemente pubblicato un ponderoso volume (656 pagine) a firma di Gioele Magaldi intitolato “Massoni. La scoperta delle Ur-Lodges”. Magaldi è l’ex maestro venerabile della loggia “Monte Sion” di Roma e sarebbe appartenuto ad una delle Ur Logge di cui parla (la “Thomas Paine”); in realtà il libro sarebbe opera di un collettivo redazionale di sei elementi di cui Magaldi è il solo ad esporsi con il proprio nome ed, a questo volume, se abbiamo ben capito, ne seguiranno altri quattro.

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Il caso Bisignani-P4

Sin dal giorno dell’arresto di Luigi Bisignani si è parlato di “caso P4”, con evidente riferimento alla P2 di Gelli cui, nel 2010, si dette un seguito (giornalistico) con la cd P3, una cricca di affaristi, faccendieri, politici e  magistrati dediti ad “aggiustare” sentenze e appalti. Per la verità, non si capisce perchè questa di oggi sia cosa diversa rispetto a quella precedente, visto che il giro della cd P3 è in larga parte coincidente con quello della attuale P4, ma questo è secondario. Il punto più importante è che questa formula giornalistica rischia di  confondere le idee più di quanto non le chiarisca.

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Due parole sul nuovo governo

Alla fine Monti ce l’ha fatta, come era prevedibile. E, come anche era prevedibile, si è trattato di un governo bicolore catto-tecnocratico. Ma con alcune sensibili differenze rispetto alle previsioni.
Osserviamo la composizione della squadra e “pesiamo” la presenza cattolica: in totale tre ministri (Riccardi, D’Ornaghi e Balduzzi) più uno (Passera) che dobbiamo considerare a parte. Infatti, Corrado Passera non ha alle spalle una militanza cattolica in senso proprio, quanto una carriera lo collega al polo “cattolico” della finanza italiana (prima all’Anton-Veneta, poi gruppo Intesa che assorbe la Cariplo, infine Intesa-San Paolo) a fianco di Giovanni Bazoli che, invece, è più organico al mondo cattolico.
Dunque, la sua nomina a ministro dell Sviluppo economico e delle Infrastrutture, può essere intesa anche come un rafforzamento del polo cattolico a fronte dell’attacco internazionale ai nostri due principali gruppi finanziari (appunto, Intesa ed Unicredit). In questo senso possiamo ritenere Passera un “aggregato” della pattuglia cattolica.

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