Rivoluzione Civile: facciamo i conti
Mi dispiace molto per Antonio Ingroia, di cui ho stima, anche se non capisco quale medico gli abbia ordinato di mettersi alla testa di un esperimento così sconclusionato, rischiando un’ immagine costruita in decine di anni di lavoro. Mi spiace per ottime persone come Maurizio Torrealta o Ilaria Cucchi, che si sono fatte infinocchiare e sono andate a fare la copertura ad una operazione trasformistica come questa. Mi spiace soprattutto per le migliaia di compagni di base di Rifondazione Comunista (unica base realmente esistente di questo accrocco di sigle), che credono ancora in una battaglia contro il capitalismo e che si battono a mani nude nei loro posti di lavoro e nei loro circoli territoriali. Solo per rispetto di queste persone, ho evitato di dire in campagna elettorale quello che penso di Rivoluzione Civile: mi sarei sentito come uno che spara alle spalle di compagni ed amici. Ma ora la campagna è finita e possiamo fare i conti con calma.