Non è la faccia quello che manca, senatrice Finocchiaro
Prosegue il sostanziale ostruzionismo del Pd contro la riforma elettorale ed in difesa del Porcellum: una scelta sbagliata, di destra, anti democratica, ostile alla Costituzione ma, pur sempre legittima, perché un partito ha diritto a scegliere una posizione anche sbagliata o incoerente. La dialettica democratica si basa su questo e, per quanto si possano combattere le singole proposte è pur sempre indiscutibile il diritto di un partito di difenderle. Dunque non staremo a far questione su questo, salvo sottolineare, sul piano del giudizio politico, che si tratta, appunto di una posizione di destra, antidemocratica e anti costituzionale. Quello che si sopporta di meno è l’insincerità con cui si difendono quelle posizioni: se io mi batto per il primato del partito sugli eletti dico chiaramente che l’elettore ha solo il diritto di scegliere il partito ed è questo che nomina parlamentari che lo rappresenteranno. E che si tratti di un solo candidato per circoscrizione (uninominale) o di un listino più o meno ampio, non cambia nulla: il cittadino sceglie il partito e non ha diritto a dir nulla sulla persona. Ne deriva che il Parlamento sarà un parlamento di nominati come quelli dal 1994 in poi.