Tag: marchionne

Il caso Fiat-Chrysler

Rullo di tamburi, squillo di trombe: evviva! La Fiat ha comprato totalmente la Chrysler ed a un nono di quello per cui l’aveva comprata il predecessore e al di sotto della previsione più bassa: Marchionne è l’Alessandro Magno dei negoziati finanziari. Ora la Fiat si rilancerà nel Mondo, investirà nell’Alfa, utilizzerà le reti commerciali Chrysler nelle due Americhe, dilagherà in Cina. E’ una vittoria dell’auto italiana nel mondo. Siamo sicuri? Pensiamoci su.

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Ma sono proprio le Toghe Rosse i nemici di Berlusconi? 1a puntata

Come ci aspettavamo tutti, Berlusconi ed i suoi hanno attribuito la conferma della condanna alla solita cricca di giudici sovversivi che lo odiano. L’argomento è logoro ed è facile smontarlo: i magistrati della Cassazione non erano affatto di sinistra ed, anzi, ce ne era qualcuno non distante dal suo ambiente. Insomma, è proprio sfortunato questo Cavaliere: c’è solo un piccolo gruppo di magistrati eversivi, ma li incontra tutti lui! In primo, secondo grado, Cassazione, sia per il processo Mills, che per quello Mediaset, o Ruby… Ma possibile che non gli capiti mai un magistrato normale? Ferrara parla di attentato alle libertà politiche (sempre da parte di una magistratura ideologizzata), Brunetta ripete ossessivamente “Ho paura…Ho paura!”: sembra Cocorito (Melopsittacus undulatus), la Santanchè  lancia lo slogan: “Siamo tutti pregiudicati!”. Non ancora signora, un po’ di pazienza…

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L’“Opa ostile” di Renzi

Secondo un recentissimo sondaggio, al primo turno delle primarie del Pd (che non sappiamo con che regole si svolgeranno, ma, soprattutto, che non si capisce a cosa serviranno) Renzi dovrebbe risultare in leggero vantaggio su Bersani, pur non raggiungendo il 40% (soglia prevista per vincere al  primo turno). Comunque, Bersani, aggiungendo al suo 35% il 17-18 previsto per Vendola, dovrebbe farcela al secondo turno. Sarà ma non ne siamo molto convinti. In primo luogo perché non è affatto detto che Renzi non faccia un allungo, magari favorito da un flusso di voti di destra, e raggiunga il 40% con il quale risulterebbe eletto senza secondo turno (in fondo si tratta di mettere insieme un 1,5%-2,5% in più, vale a dire intorno ai 40.000-50.000  voti: non tanti direi).

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