Tag: magistrati

Gli omicidi a Palazzo di Giustizia di Milano: come leggerli?

Al momento in cui scrivo, non sono passate 24 ore dal triplice omicidio accaduto nel Tribunale di Milano e già si è scatenata una rissa senza precedenti fra politici e giudici che accusano i primi di essere gli “istigatori” dell’assassino, per le loro campagne di odio contro la magistratura.  Domanda: cosa c’entra questo caso con lo scontro fra politici e magistrati?

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Le origini dell’ondata populista in Italia.

Questo articolo è tratto da un mio intervento ad un convegno del marzo 2013 presso l’Università Guglielmo Marconi sul populismo. Buona lettura.

Il recente successo della lista del Movimento 5 stelle è stato variamente interpretato, ma, nel complesso, si è registrata una vasta convergenza nella sua definizione come movimento populista, il che, peraltro ha un fondamento, dato che lo stesso movimento ha fatto sua questa definizione, un po’ riconoscendosi in essa, un po’ per ritorsione polemica.
Ovviamente si tratterebbe di un “populismo sui generis”, che meriterebbe un’analisi particolareggiata, che, a sua volta, richiederebbe una soddisfacente definizione della categoria “populismo”.

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Per un dibattito sulla riforma della Giustizia

Nicola Colaianni è un mio vecchissimo amico (ci conosciamo da poco meno di mezzo secolo), è stato valentissimo magistrato sino alla fine degli anni novanta, ed ha militato in Md quando questa fu l’ala progressista della magistratura italiana. E’ stato parlamentare del Pds autore della relazione conclusiva dell’XI legislatura in Commissione Stragi. E’ docente di diritto ecclesiastico.

Mi manda questa lettera aperta che vi propongo. Praticamente siamo d’accordo su tutto ed è molto importante che questo venga detto da una persona con questa biografia, e considero questo pezzo come l’apertura del dibattito sulla riforma della giustizia in questo blog. Siamo largamente d’accordo, direi su quasi tutto, salvo il punto dell’Anm. So che il diritto di associazione è garantito tanto dalla Costituzione quanto dalle norme internazionali e mi rendo conto che una proibizione così drastuca sarebbe uno “sbrego” costituzionale (per quanto, come ricorda lo stesso Colaianni nel suo pezzo, i magistrati, in ragione del loro delicato ruolo, suniscono delle limitazioni come quella di iscriversi a partiti) e la cosa mi pesa, ma la degenerazione è tale che serve un provvedimento, anche solo temporaneo, che segni una reazione secca. D’altra parte, se vogliamo sciogliere le correnti non possiamo mantenere l’associazione nella quale si sono formate.

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Alcune risposte sulla questione del giustizialismo

Al di là delle questioni tecniche, devo dire che questo modo di rispondere non singolarmente ma a gruppi mi sembra più soddisfacente ai fini della discussione, perché evita di confinare nella casellina delle risposte ai singoli commenti cose che invece meritano di essere messe in primo piano, per cui proseguo nell’esperimento, sperando che funzioni.

Ad Angelo Iannaccone, Pierluigi Tarantini, Gianni, Vincenzo Cucinotta e Giandavide sul GIUSTIZIALISMO:

Un venusiano che scendesse dalla sua astronave e leggesse la nostra piccola polemica sui reati bagatellari (perché tali sono nella sostanza la diffamazione, l’ingiuria le percosse ecc) penserebbe che questo professor Giannuli è proprio un estremista irresponsabile; non si rende conto che in questo modo si passa all’insulto ai cazzotti, dai cazzotti alle gomme delle auto tagliate, poi ai vasi da fiori in testa e via via ai coltelli, alle pistole, ai kalashnikov, al mortaio e (perché no?!) all’atomica.

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Sulla contro-riforma della giustizia.

Con molto piacere pubblichiamo questo contributo sulla contro-riforma della giustizia di Angelo Iannaccone.

Scrivo in merito alla questione della riforma della giustizia o più esattamente controriforma della ingiustizia.

La preannunciata “riforma epocale della giustizia” credo costituisca un grave e serio pericolo per la democrazia. La questione va affrontata seriamente e senza perdere tempo. Credo sia prevedibile un fitto bombardamento di disinformazione, cercando di vendere “il prodotto” come un ammodernamento necessario della Costituzione “ormai datata” per adeguarla ai tempi (argomento che credo possa fare facile presa su chi non sa di che cosa in realtà si sta parlando).
Si tratta invece di un evidente tentativo di ritorno al passato con una vera e propria controriforma rispetto ai principi dello stato liberale.

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Spigolature d’estate 4:

Spigolature d’estate 4


1- Come previsto la “guerra civile del gossip” infuria. Il conto da pagare sarà salatissimo, ma per il paese, prima ancora che per i contendenti. Forse è arrivato il momento di rifletterci un po’ su e di trovare nuove regole di convivenza.  In primo luogo ci sembra il caso di rifìdefinire le norme sulla privacy stabilendo un po’ più chiaramente cosa possa essere pubblicato e cosa no, anche in relazione al diverso profilo istituzionale dei soggetti: un privato cittadino non è il Presidente della Repubblica o il Ministro degli Esteri ed ha più diritto ad essere tutelato.

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una nuova questione morale…

una nuova questione morale…

La Corte d’Assise di Arezzo ha condannato il poliziotto Luigi Spaccarotella a 6 anni di reclusione, per omicidio colposo nella persona di Gabriele Sandri. Una sentenza indecente.
Ai primi di luglio gli assassini di Federico Aldrovandi (anche se in divisa, la loro qualifica resta tale) sono stati condannati a 3 anni e sei mesi.
Il 13 novembre scorso la Corte genovese ha assolto tutti i poliziotti e funzionari del Ministero  imputati per le violenze inflitte ai dimostranti nel luglio 2001.
Queste sono solo gli ultimi acquisti del medagliere del disonore della nostra corporazione giudiziaria sempre assai comprensiva verso la gemella corporazione di polizia.

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