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L’Iran, la sua Politica Estera e il Programma Nucleare

Come sempre molto volentieri ospito questo articolo di Lorenzo Adorni sullo scenario mediorientale. Appuntamento a domani per un commento del voto in sicilia!

Il costante allarmismo per una possibile azione militare israeliana, contro gli impianti nucleari iraniani, ha caratterizzato il dibattito mediatico nei mesi appena trascorsi. In realtà sono fermamente convinto che così come oggi non è imminente un’azione militare contro Teheran, non lo sarà nemmeno nei prossimi mesi. La complessità della situazione richiederebbe un’analisi approfondita, su questioni specifiche come la politica estera iraniana (effettivo contesto all’interno del quale deve essere considerato e commisurato il programma nucleare iraniano), le caratteristiche specifiche di tale programma nucleare, nonché le strategie di contenimento attuate da Stati Uniti e Israele e le conseguenze che un Iran dotato delle tecnologia nucleare miliare causerebbe sulla scena politica internazionale. Per motivi di spazio suddivideremo questa analisi in più articoli. Oggi ci limiteremo a trattare alcuni aspetti fondamentali della politica estera iraniana, doverosa premessa ad ogni futura considerazione.

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L’ Intelligence Francese e Mohammed Merah

Come sempre con piacere e grande interesse pubblico questo articolo di Lorenzo Adorni.

Mohammed Merah, secondo le informazioni di cui disponiamo in queste ore, si era addestrato nei campi dei mujahidin afghani. L’attentatore di Tolosa, quindi, non era un neonazista ma, un fondamentalista islamico jihadista. Noto sia alle forze dell’ordine che all’ intelligence francese. La sua giovane età, 24 anni, è un aspetto non secondario e particolarmente interessante, infatti, lo colloca all’interno di una “terza generazione” di mujahidin addestrati in Afghanistan.
Per comprendere il caso di Mohammed Merah è necessario compiere alcuni passi a ritroso, nella storia degli scorsi anni, attraverso un percorso complesso, di assoluto interesse.

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L’Iraq, dagli attentati alle nuove sfide regionali

Come sempre molto volentieri, ospito questo interessante contributo di Lorenzo Adorni. Buona lettura!

La Crisi Politica Interna

Nel dicembre scorso, a diversi anni di distanza dalla seconda invasione americana, l’Iraq è stato scosso da una lunga serie di attentati. Baghdad, a poche ore di distanza dal quasi definitivo ritiro delle truppe americane, è stata dilaniata da una serie di quindici attentati coordinati estremamente gravi e cruenti.
L’ instabilità politica dello stato iracheno, già notevolmente accresciuta, rischia di aggravarsi di fronte alla nuova fase di cambiamento, estremamente complessa, che sembra ora prospettarsi.
Il ritiro statunitense ha dato il definitivo via libera ad una serie di attori, che in maniera assolutamente conflittuale fra loro, mirano ad ottenere il controllo politico del paese.

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Gheddafi,l’ultima mossa del beduino: dividere la Libia per contro attaccare i manifestanti.

Entrato nella storia nel 1969, con un colpo di stato pressoché incruento, oggi è ad un passo dall’uscirne come uno dei tanti brutali e sanguinari dittatori africani.
Nel mezzo, in più di quarant’ anni di dittatura, tutto e il contrario di tutto. Certamente Qaddafi ( italianizzato in “Gheddafi”) era a conoscenza che queste rivolte,sulla scia di quelle negli altri paesi del Mediterraneo, sarebbero sorte anche in Libia. Si trattava solo di una
questione di tempo, ne era consapevole. Le sue minacce di violente repressioni sono iniziate ancor prima che i manifestanti scendessero in piazza. Quello a cui assistiamo in queste ore non è nient’altro che il suo piano sanguinario, ben calcolato, per contrastarle.

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Stuxnet, obbiettivo Iran.

di Lorenzo Adorni, lorenzoadorni.com

Stuxnet è un worm diffufosi negli scorsi mesi, estremamente sofisticato e in grado di diffondersi, aggiornarsi, colpire impianti industriali e scomparire.
Un’arma creata per un’operazione di cyberwarfare condotta magistralmente. Analizzare il suo funzionamento ci aiuterà a comprendere i suoi obbiettivi e i relativi danni causati.

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Sanna, Miotto, il cecchino. La guerra e i “media”. Per fare chiarezza.

di Lorenzo Adorni (lorenzoadorni.com)

La guerra e i “media”

“Miotto è stato ucciso da un cecchino”. “No”, “Miotto è stato ucciso in uno scontro a fuoco”.La maggior parte dei “media” ha considerato queste due ipotesi come se prefigurassero scenari differenti. La prima un atto isolato e la seconda uno scontro, quindi un atto di guerra.
Come se fosse ancora necessario dimostrare che in Afghanistan, da un decennio, si stia combattendo o meno una guerra.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°24. Gli USA perdono il controllo dei propri missili ICBM.

di Lorenzo Adorni

“LF Down”. In una base militare nel Wyoming, ospitante missili strategici intercontinentali, sarebbe apparso questo messaggio ai tecnici del centro di controllo lancio. Il problema, comparso il 23 Ottobre scorso, sarebbe stato più serio di quanto si possa credere.

I tecnici si sono trovati nella condizione di non poter comunicare con ben 50 dei 450 ICBM che gli Stati Uniti dichiarano di mantenere sul suolo americano. In particolar modo, oltre ad essere impossibilitati a comunicare con i missili, numerosi sistemi di sicurezza fra cui quelli di intrusione nei silo e di controllo delle testate sono rimasti fuori uso per circa un ora. Le dichiarazioni di ufficiali militari e funzionari governativi non sono servite a chiarire in via definitiva la dinamica dell’incidente.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°23. Appunti di Cyberwarfare : la via cinese al routing.

di Lorenzo Adorni

A tal punto banale da non sembrare vero. Secondo un rapporto del governo degli Stati Uniti, tramite la società China Telecom, una parte significativa del traffico internet mondiale sarebbe stato dirottato verso dei server in Cina. Il fatto sarebbe accaduto il 4 Aprile 2010 ma, alcuni aspetti non sono stati del tutto chiariti.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°22. Wikileaks: un contributo tecnico molto interessante. Cosa si nasconde dietro Wikileaks?

Ricevo da Lorenzo Adorni un contributo strettamente tecnico sulla questione di Wikileaks che vi sottopongo in ragione del suo particolare interesse.
A.G.

Cosa si nasconde dietro Wikileaks?

Una rivoluzione nel mondo dell’informazione, un cambiamento epocale nel mondo delle relazioni internazionali, conseguenze straordinarie causate da un solo fenomeno: “Wikileaks”.

In realtà “Wikileaks” è un fenomeno che non è ancora stato confrontato con la realtà oggettiva.
Tralasciando il fatto che i segreti rivelati sono tutti segreti parziali, in parte già noti agli esperti del settore, restano ancora oscuri il suo modo di operare, la sua rete e i suoi finanziamenti.
Nel momento in cui restano oscuri questi aspetti, non siamo in grado di valutare quali siano i reali cambiamenti epocali verso i quali questo fenomeno ci sta indirizzando.

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