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L’Italicum? Una pazzia incostituzionale

Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”

di Luca Sappino

«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».

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Riforma elettorale: vi ricordate che c’è anche la Costituzione?

Brutta estate questa: fa troppo caldo, non piove ed i colpi di sole sono micidiali.
Michele Ainis, che è un costituzionalista fine e competente, propone (“L’Espresso” 16 agosto 2012 p. 11) di sbloccare il dibattito sulla riforma elettorale con un decreto legge che riporti in vita il vecchio Mattarellum, sostituito dal Porcellum. Lo stesso Ainis dice che qualche difficoltà tecnica ci sarebbe, perché l’art. 15 l. 400/1988 esclude la materia elettorale dalla decretazione. Però, in fondo, in passato la questione è stata superata con l’accordo dei “giocatori” che consentirono al governo di modificare aspetti della legge elettorale come la disciplina delle campagne elettorali. Certo, ci sarebbe anche un altro piccolo problema: a fare il decreto dovrebbe essere un governo di tecnici mai eletto dal popolo, il che è un po’ forte. Ma anche a questo c’è rimedio: il decreto –sempre con il consenso dei “giocatori”- rimette in vigore il vecchio Mattarellum a suo tempo votato dal Parlamento, così non si assume la responsabilità di fare scelte di merito fra preferenze, collegi uninominali, proporzionale, maggioritario ecc. Geniale! Come abbiamo fatto a non pensarci prima?!

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