La fine di Omar el Mukhtar.
L’11 settembre 1931, Omar el Mukthar, in viaggio con una sessantina di cavalieri, veniva intercettato e catturato da reparti italiani (ne scrissi, anni fa, qui).
L’11 settembre 1931, Omar el Mukthar, in viaggio con una sessantina di cavalieri, veniva intercettato e catturato da reparti italiani (ne scrissi, anni fa, qui).
Non furono “la tenacia, la fede, il valore, lo spirito!” come scrisse il generale Rodolfo Graziani nel suo enfatico messaggio alle truppe. Fu, più semplicemente, un delatore a consentire l’arresto del “leone del deserto” Omar Al Mukhtar, l’eroe nazionale libico. E’ quanto emerge, quasi ottant’anni dopo, dall’esame delle carte conservate dai familiari di Giuseppe Franceschino, il giudice istruttore del Tribunale del Corpo d’Armata territoriale di Bengasi, cioè della corte che, dopo un processo-farsa, condannò Al Mukhtar all’impiccagione. Era il 1931. Ma il fantasma di Al Mukhtar è comparso più di una volta nella storia tormentata dei rapporti italo-libici (sul tema, segnalo anche un bel pezzo sul sito dei Wu Ming).