Tag: legge elettorale

La frana di Fi è già iniziata

Ormai non fai più a tempo a fare una previsione che i fatti ti sorpassano: per la regola secondo la quale piove sempre sul bagnato, la decisione del tribunale sull’ ex Cavaliere va a coincidere quasi perfettamente con il mandato d’arresto per Dell’Utri che, saggiamente, si è dato alla fuga. Lui dice per curarsi ma che poi torna. Quando? Dopo. In attesa che Fi si trasformi, anche ufficialmente, in un club di pregiudicati, con annessa lista catturandi, i sondaggi piovono impietosi e la danno regolarmente sotto il 20%. E la grande fuga è già iniziata: non si trovano nomi nuovi e diversi di quelli vecchi (udite, udite: persino Bonaiuti!) prendono il largo, esattamente come centinaia di amministratori locali in vista delle elezioni del prossimo anno. Nella maggior parte dei casi in direzione di Alfano, qualcuno per la Lega o Fd’I.

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I sistemi elettorali e l’equivoco della governabilità

Spesso si sente il ritornello della “governabilità: ”Bisogna che il sistema elettorale assicuri la governabilità”. Ed in nome di questo si caldeggiano premi di maggioranza, collegi uninominali, soglie di sbarramento e trappole varie. Lasciamo da parte se la governabilità sia un bene in sé e concentriamoci sul significato del termine: che significa governabilità?

Grosso modo, possiamo definire il termine in questo modo: la stabilità di governo possibilmente per tutta la durata della legislatura. Dunque, garantire che non ci siano crisi di governo che interrompano l’attuazione dei programmi decisi.

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L’Italicum? Una pazzia incostituzionale

Segnalo una intervista che ho rilasciato per l’Espresso in cui spiego perchè l’Italicum falsa la rappresentanza più del “Porcellum”

di Luca Sappino

«L’Italicum falsa la rappresentanza più del Porcellum» dice Aldo Giannuli, professore e consulente («a titolo gratuito» rivendica) del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale: «definirla proporzionale è da analfabeti». L’Italicum appena approvato alla Camera e ora al giudizio del Senato, insomma, è «una pazzia in spregio della Corte», valuta Giannuli mettendo in serie «clausola di sbarramento, premio di maggioranza, doppio turno e liste bloccate». La proposta del Movimento, per cui Giannuli ha prodotto delle lezioni video, non è che sia tanto meglio: «anche quella ha un alto livello di disrappresentanza». Insomma: «non è la legge Giannuli». E poi, «poteva esser pronta prima», è vero, «anche se questo parlamento non avrebbe fatto una legge diversa». Parla anche delle espulsioni, Giannuli: «sono la conseguenza diretta» dice, «del meccanismo delle parlamentarie, che evidentemente non funziona». Ma non solo: «sono inevitabili, in un gruppo che ha dentro destra e sinistra».

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Importanti novità sulle leggi elettorali: una buona notizia per la lista Tzipras

Ci sono diverse novità interessanti sulle leggi elettorali, una da Roma, una da Milano ed una, la più importante, da Karlsrhue. Da Roma: ulteriore slittamento della legge elettorale “per dare tempo a Renzi di mediare”. Tradotto dal politichese renziano: “siccome non stiamo trovando la quadra fra necessità di mantenere le coalizioni e clausola di sbarramento ed i tecnici che stanno procedendo alle simulazioni non riescono a trovare l’algoritmo giusto, e siccome Renzi deve convincere gli altri a non votare l’emendamento che condiziona la legge elettorale alla riforma del Senato, prendiamo tempo, anche perché la riforma elettorale è iscritta a calendario ma il testo non c’è e non c’è neppure un numero identificativo e noi non siamo pronti a depositare un testo organico”. Dunque, un po’ di fiato per combattere l’Italicum c’è.

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Capiamoci una volta per tutte: non sono l’ideologo del M5s

Negli ultimi tempi si sono infittiti pezzi giornalistici (“La Stampa”, “Il Corriere della Sera”, “Repubblica” da ultima “Europa” ed altri ancora) che mi presentano come una specie di ideologo o, peggio, “guru” o varianti del genere del M5s. Così come vedo in fb animati dibattiti sul se mi si debba considerare organico al M5s o no. Tengo a precisare di avere posizioni ideologiche non coincidenti con quelle del M5s (sono e mi confermo marxista). Tornerò a parlare del mio giudizio politico sul M5s in un pezzo ad hoc, qui mi preme chiarire, una volta per tutte, alcuni punti fissi.

1. Non aderisco al M5s non essendo iscritto nel loro registro on line

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Il Pd non finisce mai di stupirmi

Renzi o non Renzi, con il Pd non ci si annoia mai. Puoi pensare che questa volta abbia superato ogni limite ed invece no: la prossima volta andrà oltre. Una delle cose per cui non finirà mai di stupirmi è l’autolesionismo accoppiato all’assoluta incompetenza quando si parla di leggi elettorali. Nel 1993, l’allora Pds, sognò di fare il “colpo grosso” ed andare al governo per la liquefazione dei partiti di centro seguita a Mani pulite. Ma, siccome sapeva di non avere i consensi necessari, fece ricorso all’ortopedia elettorale del maggioritario, così da trasformare in una maggioranza assoluta di seggi la sua maggioranza relativa di voti.

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L’intramontabile Cavaliere, Renzi ed il ri-porcellum

In attesa di fare un confronto puntuale fra la bozza di legge elettorale di Renzi e la recente sentenza della Corte Costituzionale, credo di dover fare delle valutazioni politiche sull’incontro fra il neo segretario Pd e l’intramontabile Cavaliere, la cui portata va ben oltre il merito della legge elettorale.

In primo luogo, mi sembra che questo accordo abbia gambe molto corte e scarsa possibilità di riuscita. Esso è articolato in tre punti: legge elettorale, riforma del Senato e riforma del titolo V della Costituzione.

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Proporzionale o maggioritario?

Riporto anche qui i contenuti della prima “pillola” sui sistemi elettorali, pubblicata in settimana sul blog di Beppe Grillo. Appuntamento nei prossimi giorni per le successive puntate.

Introduzione

“Buongiorno, a partire da oggi inizieremo un percorso di discussione di una proposta di riforma del sistema elettorale del M5S. La cosa avverrà in più incontri, dopo ogni incontro ci sarà una discussione, tanto sul blog di Beppe Grillo quanto se lo riterrete sul mio blog personale, dove io continuerò a scrivere articoli integrativi, e su La Cosa. Ci sarà quindi una consultazione on line con il voto su ogni punto e alla fine cercheremo di comporre una proposta organica.

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Ma questo Parlamento può fare una nuova legge elettorale o no?

Recentemente ho rilasciato un’intervista a “La Repubblica” (6 gennaio 2014) che, a causa di qualche taglio, può aver ingenerato qualche equivoco che qui mi sembra il caso di dissipare. Il giornalista mi ha chiesto se ritenevo il Parlamento illegittimo e, pertanto, non in grado di occuparsi della riforma elettorale. Come in altre interviste (ad es. data a “La 7” il giorno 7 gennaio) ho precisato che la questione si pone su due piani diversi, che occorre non confondere: quello giuridico e quello politico.

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Le proposte di riforma elettorale di Renzi

Ma che paese è questo dove, a seguito di una pronuncia della Corte Costituzionale di quella portata, si inizia a discutere delle proposte di riforma prima di leggere le motivazioni della Corte? Qui non si è capito che non possiamo permetterci un’altra legge elettorale che, dopo un po’, viene di nuovo dichiarata illegittima, a meno che non vogliamo portare le istituzioni repubblicane al crollo. Anche perché, questa volta non occorrerebbero sei anni per arrivare alla Corte Costituzionale, ma basterebbero pochi mesi: la volta scorsa il ritardo è stato causato dai tribunali ordinari che hanno bocciato l’eccezione di costituzionalità ritenendo che un quisque de populo non possa sollevare eccezione di costituzionalità sulle leggi elettorali.

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