Tag: la malfa

Il berlusconismo nella storia d’Italia

Lunedì 4 novembre 2013, alle ore 18, presso la Libreria Rizzoli, in Galleria Vittorio Emanuele II 7 a Milano, si terrà la presentazione del libro di di Giovanni Orsina “Il berlusconismo nella storia d’Italia”. Ve ne propongo la mia recensione, invitando i lettori interessati a partecipare alla presentazione, dove, con l’autore, interverranno Piero Ostellino e Michele Salvati.

“Il berlusconismo nella storia d’Italia”
di Giovanni Orsina.

Ora che (auspicabilmente) il Cavaliere si avvia ad uscire di scena, è di fondamentale importanza storicizzare il senso di questa stagione di vita repubblicana. Una lettura sbagliata della vicenda della Prima Repubblica, negli utili anni ottanta, preparò il disastro della seconda Repubblica, assai peggiore della Prima, spianando la strada proprio al Cavaliere.

Continua a leggere

Il Movimento 5 stelle ed il “punto di confusione” – 1 parte

Ma il movimento di Grillo è di sinistra o di destra? Alzi la mano chi non si è fatto questa domanda. Prendiamo il discorso un po’ alla larga.
Quasi 30 anni fa, discutendo con il mio amico Franco Acanfora del nascente movimento ecologista, ci chiedevamo se e in che senso esso potesse essere considerato di sinistra. Infatti, anche se gran parte del suo personale politico proveniva dal Pci, da Dp o dai radicali, il movimento rifiutava qualsiasi etichettatura, auto collocandosi fuori dal  tradizionale continuum destra-sinistra.  In effetti, il fenomeno presentava caratteristiche piuttosto insolite: esprimeva forte diffidenza verso la tecnologia e lo sviluppo economico (posizione di destra per i parametri dell’epoca), ma esprimeva una generica ispirazione libertaria (non condivisa da tutti ma dalla maggioranza) che lo collocava a sinistra, mentre sui temi sociali esso  non esprimeva una posizione univoca, per cui non era classificabile. Ugualmente era poco chiaro quale fosse la posizione dei verdi in tema di laicità o di riforme dell’appartato statale. Socialmente si trattava di un’area di opinione molto eterogenea, salvo una prevalente caratterizzazione urbana. Le stesse considerazioni potevano essere fatte per i radicali decisamente laici e libertari, quel che li collocava a sinistra del Pci (e, infatti, molte campagne per i diritti civili furono fatte con Lotta Continua e Dp), ma che, in politica economica, pur dichiarandosi “socialisti autogestionari”, condividevano le posizioni di Ugo La Malfa che, al tempo, erano considerate di centro o di centro destra. Poi dagli anni novanta scomparve ogni riferimento al socialismo sostituito dal più oltranzistico neo liberismo. Quanto alle innovazioni tecnologiche, erano passati da una convinta battaglia a favore del nucleare, nei primi sessanta, alla testa del nascente movimento anti nucleare negli ultimi settanta.

Continua a leggere