Martedì 30 novembre 1954 il principe Raimondo Lanza di Trabia moriva schiantandosi, completamente nudo, sul selciato davanti all’Hotel Eden, a Roma. I giornali scrissero di un suicidio: Raimondo nell’ultimo periodo aveva dato segni di depressione e squilibrio. Eppure, da grande amante del calcio, aveva appena acquistato decine di biglietti per la partita Italia-Argentina che si sarebbe tenuta il sabato successivo, il che – diciamo la verità – è piuttosto insolito per un aspirante suicida. Se ne andava così uno degli esponenti più importanti dell’aristocrazia siciliana dell’epoca.
Qualche mese dopo Domenico Modugno, suo grande amico, avrebbe inciso in suo onore “Vecchio frack”. Il bastone di cristallo, la gardenia nell’occhiello, e il papillon che risalta sul candido gilet. Questa l’immagine che sarebbe rimasta immortale di Raimondo Lanza di Trabia.
Continua a leggere