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I corrotti e la lobby gay in Vaticano: la spallata di Bergoglio.

Cappuccino, brioche e intelligence n° 37

Un sito cileno vicino ad ambienti ecclesiali, ha dato la notizia che Papa Francesco, ricevendo la delegazione dell’associazione dei religiosi e delle religiose dell’America Latina, avrebbe ammesso che in Vaticano, ed in particolare nella segreteria di Stato, esiste una lobby gay che, unitamente a quanti realizzano illeciti guadagni, rappresenta il maggiore ostacolo alle riforme che agli avrebbe in animo di fare. Ed avrebbe aggiunto “Vedremo cosa sarà possibile fare”.

La sala stampa non ha smentito la notizia in sé clamorosa, limitandosi a dire che non ci sono verbali perché si trattava di una udienza privata, per cui si tratta di ricostruzioni a memoria di qualche partecipante che non riferisce le parole del Pontefice alla lettera.

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Che succede in Vaticano? Le prime decisioni di Papa Francesco

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Passato il primissimo momento, in cui il nuovo Papa si è presentato al Mondo con una serie di gesti simbolici, siamo arrivati al momento delle prime decisioni concrete. E mi sembra che ce ne siano due da segnalare, mentre si infittiscono i segnali di altre scelte assai prossime. Le due decisioni prese riguardano:

1. la nomina del Segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica che è andata al Ministro Generale dell’Ordine Francescano dei Frati Minori, José Rodríguez Carballo, che è stato elevato alla dignità di Arcivescovo

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Il significato di un conclave

Ovviamente sappiamo ancora poco dell’andamento del Conclave nelle sue cinque votazioni; qualcosa filtra sempre e, prima o poi, sapremo per grandi linee come è andata, ma non è detto che il quadro sarà nitido prima di qualche settimana o mese. Al momento in cui scriviamo, ci sono solo alcune indiscrezioni che accogliamo con l’inevitabile beneficio di inventario. Ma ripercorriamo le giornate immediatamente precedenti il conclave; stando alle indiscrezioni della stampa, nei primissimi giorni di marzo, durante le “congregazioni” (le assise semi formali dei cardinali che precedono il conclave) si sarebbero formati due schieramenti intorno a due candidature “pesanti”: quella del cardinale brasiliano Pedro Scherer, sostenuto dal partito “curiale” di Bertone e quella contrapposta di Angelo Scola. appoggiato da un partito “anticuriale”. Come candidati di “riserva” o di mediazione ci sarebbero stati gli americani O Malley e Dolan, l’ungherese Erdo, o il franco-Canadese Ouellet. Solo negli ultimissimi giorni (diremmo nelle ultimissime ore) prima dell’inizio del conclave, si sarebbe aggiunto il nome dell’argentino Bergoglio che i bookmaker davano 1 a 41, dunque, fra i meno probabili.

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Il Papa si dimette. Ne sanno niente allo Ior?

Cappuccino, brioche e intelligence

Nella storia della Chiesa c’è un unico precedente, quello di Celestino V di cui sappiamo tutti per aver studiato la “Divina Commedia” negli anni del liceo. Gli altri sono tutti morti in carica; non tutti per morte naturale, va detto: ci sono stati i martiri della  prima cristianità, poi qualche papa assassinato nel Medioevo… poi forse qualche altro. In Vaticano pare vada molto in voga il caffè corretto…Il codice canonico prevede la possibilità di dimissioni del Papa, ma la cosa è sempre parsa molto sconveniente. La Chiesa è monarchica e non ama i dualismi: pensate solo al problema della convivenza fra un Papa in carica ed uno emerito. Ogni starnuto del secondo (e questo scrive libri e twitta che è un piacere) potrebbe suonare come sconfessione del precedente. Poi, sul piano simbolico, la cosa può apparire come una fuga dalle proprie responsabilità. Quando Woitjla era già molto grave chiesero ad un prete se avrebbe potuto dimettersi e la risposta fu: “Può dimettersi Gesù dalla croce?”. Quella è una carica carismatica e delle normali dimissioni la fanno sembrare una qualsiasi carica politica.

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