Tag: intelligence

Cappuccino, brioche e intelligence n°23. Appunti di Cyberwarfare : la via cinese al routing.

di Lorenzo Adorni

A tal punto banale da non sembrare vero. Secondo un rapporto del governo degli Stati Uniti, tramite la società China Telecom, una parte significativa del traffico internet mondiale sarebbe stato dirottato verso dei server in Cina. Il fatto sarebbe accaduto il 4 Aprile 2010 ma, alcuni aspetti non sono stati del tutto chiariti.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°22. Wikileaks: un contributo tecnico molto interessante. Cosa si nasconde dietro Wikileaks?

Ricevo da Lorenzo Adorni un contributo strettamente tecnico sulla questione di Wikileaks che vi sottopongo in ragione del suo particolare interesse.
A.G.

Cosa si nasconde dietro Wikileaks?

Una rivoluzione nel mondo dell’informazione, un cambiamento epocale nel mondo delle relazioni internazionali, conseguenze straordinarie causate da un solo fenomeno: “Wikileaks”.

In realtà “Wikileaks” è un fenomeno che non è ancora stato confrontato con la realtà oggettiva.
Tralasciando il fatto che i segreti rivelati sono tutti segreti parziali, in parte già noti agli esperti del settore, restano ancora oscuri il suo modo di operare, la sua rete e i suoi finanziamenti.
Nel momento in cui restano oscuri questi aspetti, non siamo in grado di valutare quali siano i reali cambiamenti epocali verso i quali questo fenomeno ci sta indirizzando.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°20. Wikileaks e la Cina.

La vicenda di Wikileaks ha riproposto un clichet piuttosto consolidato (ripreso da qualche partecipante a questo blog) per il quale, se una determinata operazione di intelligence è attribuita ad un servizio segreto occidentale (Mossad, Cia, MI5 ecc.) la cosa è credibile e quasi solare, se la stessa cosa è attribuita al servizio segreto di un paese “socialista” (come la Cina) , ex socialista (come la Russia) o di un paese in via di sviluppo (Brasile o India) è una spy story di cattiva marca e come tale non è degna d’attenzione. Chissà perchè.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°19. Comunque vada, Wikileaks lascerà segni molto profondi.

Non siamo in grado di prevedere come finità l’ affaire Wikileaks , se Assange sarà assassinato (come consiglia  senza troppe perifrasi  Tom Flanagan, consigliere del primo ministro canadese), se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà a lanciare ancora i suoi temutissimi siluri, se mai verrà fuori che dietro c’era qualcuno e chi. Tutte cose incerte; quello che, invece, è sicuro è che questa faccenda cambierà il Mondo, esattamente come l’attentato alle Twin Towers (l’analogia con l’11 settembre, sotto questo profilo, è evidente).

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Cappuccino, brioche e intelligence n°18. Wikileaks: segnali di terremoto in arrivo.

Wikileaks sinora ha dimostrato di fare il serio: quando ha annunciato qualche pubblicazione, poi non ha sgarrato di un giorno. Ora si parla di documenti riguardanti le banche americane (forse una in particolare) e si parla di 2.700.000 mail (avete letto bene: duemilionisettecentomila). Immaginiamo che questo darà vita alla più feroce caccia all’uomo di tutti i tempi ed il mandato di cattura internazionale, che mette in moto l’Interpol, è già un segnale in questo senso: in fondo non ricordiamo precedenti di un mandato di cattura internazionale per un reato di violenza sessuale. Ma immaginiamo che anche Assange abbia preso le sue precauzioni.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°17. Wikileaks: 11 settembre della diplomazia.

Definire il caso Wikileaks  l’”11settembre della diplomazia” come fa Frattini è forse esagerato, ma non lontano dalla verità. I toni dei giornali spesso sdrammatizzano (“tutto qui?”) ma la cosa in realtà è tutt’altro che irrilevante.
Intanto si tratta del primo “incidente diplomatico globale” della storia. Non un caso fra due o tre grandi potenze ma uno scontro imprevisto che mette in urto una grande potenza con tutto il resto del mondo. Non è cosa da nulla e non sappiamo nemmeno se questo non è che l’aperitivo, mentre l’arrosto deve ancora arrivare a tavola. E poi, almeno il profumo dell’arrosto già si sente: non si tratta solo di gossip e note di costume, confuse fra mille pettegolezzi ci sono alcune polpette avvelenate mica male!

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Cappuccino, brioche e intelligence n°13: un nuovo libro di Edward Luttwak: wow!

Edward Luttwak non è uomo che perda tempo con ricerche storiche accademiche o fini a sè stesse; quando scrive, scrive perchè ha una precisa operazione politica da realizzare.
Nel 1967 scrisse “Tecnica del colpo di Stato” in cui analizzava con grande precisione i meccanismi dei colpi di stato (particolarmente numerosi in quell’epoca) e le ragioni  per cui alcuni erano riusciti ed altri falliti: sei anni dopo fu fra i consulenti che idearono il golpe cileno contro Allende.
Nel 1976 scrisse “la grande strategia dell’Impero Romano” e l’idea sottostante era quella di riabilitare  l’idea di “Impero”, sino a quel punto,  per gli americani era una parola impronunciabile: gli Usa sono nati da una rivoluzione anticoloniale contro un Impero, appunto, ed essere identificati come Impero appariva come la negazione dello spirito dei “padri fondatori”. Luttwak contribuì a rimuovere questo complesso degli americani insistendo sul carattere repubblicano dell’Impero di Roma e sul suo ruolo come garante della pace, proprio in quanto impero unico: quindici anni dopo, con la caduta dell’Urss quella premessa risultò utilissima per teorizzare l’equilibrio monopolare del dopo-muro.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°11: ma che succede nei servizi segreti occidentali?

Come si sa, sabato 10 us, è precipitato il Tupolev su cui viaggiava il presidente polacco Kaczynski che è perito nell’incidente inseme al vicepresidente della Camera, al presidente della Banca centrale, ai capi di stato maggiore di Esercito, Marina, Aeronautica a una schiera di viceministri, 12 deputati e due senatori, e responsabili dei principali uffici governativi e militari. E’ stato un incidente o un attentato? Forse non lo sapremo mai con certezza, ma non è quello di cui voglio parlare in questa sede. Sia che si sia trattato di una cosa, sia che si sia trattato dell’altra. C’è una cosa assolutamente incredibile: che tutto l’apparato di potere di un paese viaggiasse sullo stesso aereo. Una delle regole base della sicurezza è quella di evitare sempre che ci siano più di due o tre personalità di rilievo a bordo dello stesso aereo e mai un capo ed il suo vice. Proprio per evitare che un paese si trovi  decapitato di colpo.
La notizia vera è che il capo della sicurezza nazionale non sia stato  ancora affettato e dato in pasto ai coccodrilli. Nè si capisce come mai tutte le personalità salite su quell’aereo non abbiano trovato strana la cosa.

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presentazione alla libreria Cento Fiori, Milano

mercoledì 3 marzo, 18.30

c/o libreria Cento Fiori, Piazzale Dateo 5, Milano

presentazione “congiunta” di:

I SERVIZI SEGRETI IN ITALIA, di Giuseppe De Lutiis (Sperling & Kupfler, 2010);

COME FUNZIONANO I SERVIZI SEGRETI (Ponte alle grazie, 2009),  di Aldo Giannuli;

…due vecchie volpi dell’intelligence si ritroveranno presso la libreria Cento Fiori a Milano, per presentare i loro ultimi libri, rispondere alle domande del pubblico e addentrarsi nei meandri del potere nel nostro paese, con un occhio teso anche agli sviluppi internazionali…

non mancate!

Sul caso escort e le mie interviste di sabato ad Unità e Giornale.

Sul caso escort e le mie interviste di sabato ad Unità e Giornale.

Sabato scorso, “Unità” e “Giornale” hanno pubblicato mie interviste sulla questione della D’Addiario che, secondo “Panorama”, sarebbe sotto inchiesta della Procura barese perchè –pagata- si sarebbe prestata ad un complotto contro Silvio Berlusconi.
La Procura barese ha smentito l’esistenza di tale fascicolo processuale, ma questo non vuol dire molto, perchè potrebbe trattarsi di un sub fascicolo all’interno di un procedimento per altro reato o perchè l’ipotesi di reato sia diversa o, anche perchè non si vuole rendere pubblica l’esistenza di tale inchiesta. Ovviamente è possibile anche che l’inchiesta non esista affatto e “Panorama” abbia cucito notizie raccolte direttamente, attribuendole ad una pretesa inchiesta giudiziaria. Tutto è possibile e, sulla base  delle nostre attuali conoscenze, non possiamo escludere nulla. I magistrati baresi hanno dimostrato di saper lavorate con serietà e dunque facciano il loro lavoro, dopo parleremo su dati di fatto.

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