Strage di Parigi: noi e gli islamici.
La strage parigina è stato uno straordinario reagente che ha portato in chiaro quello che l’inchiostro simpatico del taciuto (o del parzialmente detto) aveva scritto nel subconscio di molti: l’immagine indistinta dell’ “islamico”, che appiattisce tutto nella paura, o, all’opposto, il senso di colpa verso gli immigrati che spinge ugualmente ad un acritica incapacità di distinguere.
Parlo, ovviamente, del “sentire” mediano, non di chi fa aperta professione di fede in un senso o nell’altro e, tantomeno, di quelli che vivono e lucrano sull’ “industria della paura come la Lega.
Solo una capra come Salvini può dire un’enormità del tipo che “ci sono milioni di islamici pronti ad ucciderci sul pianerottolo di casa”!