Tag: intelligence

Nel bene e nel… malware

Un Alessandro Curioni da antologia sul caso Wannacry: buona lettura! A.G.

Sembra che qualcuno mi abbia evocato… Vediamo se quanto ho da raccontare vi interessa. Quello che stava accadendo nel mondo il 12 maggio l’ho scoperto piuttosto tardi, visto che ero segregato in un’università romana a discutere con un gruppo di giovanotti di social network e privacy. Quando, piuttosto provato, sono salito sul treno che mi avrebbe riportato a Milano mi è stato annunciato che avrei dovuto palesarmi agli studi Rai per commentare quanto stava accadendo. Il fatto divertente è che al momento non avevo idea di cosa fosse successo. Whatsapp si era appena beccato tre milioni di euro di multa dall’AGICOM, ma francamente mi sembrava poca cosa. Inizio a fare qualche telefonata, mentre vago su Google e scoppio a ridere. Veramente a sorridere, sono capace di perdere con stile, perché sembra che dei maldetti mi abbiano appena fregato la trama di un racconto che volevo scrivere, trasformandolo in realtà. Quindi vi propino una cronaca.

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Francia: e l’Isis votò per Marine Le Pen…

Puntuale come le scadenze del fisco è arrivato l’attentato parigino alla vigilia del voto ed è difficile pensare ad una coincidenza accidentale. Tutto lascia intuire la volontà degli Jihadisti di “pesare” nelle urne di domenica, in primo luogo scoraggiando l’affluenza ai seggi in una scadenza così rilevante, coltivando quel senso di insicurezza permanente che ormai alberga i francesi, ed in secondo luogo favorendo qualche candidato contro gli altri. E non ci vuole molto a capire chi può avvantaggiarsi psicologicamente da questo attentato: Marine Le Pen. 

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F-35: proviamo a fare chiarezza?

Amedeo Maddaluno mi invia questo interessante contributo sulla questione degli aerei F 35, che vi propongo volentieri. Buona lettura!

L'”affaire F-35″ è uno di quelli sui quali è davvero difficile fare chiarezza, date le molte voci levatesi nel solito tifo da stadio tra chi è favorevole o contrario all’implementazione del cacciabombardiere della Lockheed-Martin tra le piattaforme delle nostre forze armate.

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Carrai: è in arrivo una guerra fra servizi?

Due settimane fa sembrava arrivato il momento della tanto attesa nomina di Marco Carrai a responsabile della sicurezza cyber, nonostante le resistenze del Presidente della Repubblica e dei servizi, di cui si era fatto interprete presso il Copasir il prefetto Massolo. Poi, la nomina di Carrai venne rinviata di una settimana per imprecisati motivi tecnici, anche se non sfuggì agli osservatori il siluramento di Massolo che sembrava sicuramente destinato alla riconferma sino a poche ore prima del Consiglio dei Ministri.

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Senza alternative? L’anelasticità mentale del tempo presente.

Nonostante le ripetute emissioni di liquidità, l’economia reale non si è ripresa, che si fa? Risposta: una nuova e più abbondante emissione di liquidità, a interessi zero e sempre alle banche. L’Unità europea è palesemente fallita, l’Euro è una camicia di forza e i paesi europei, politicamente, vanno ognuno per proprio conto, che si fa? Risposta: ci vuole più Europa.

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L’Isis arretra: molto bene, ma non facciamoci troppe illusioni

A quanto pare le truppe siriane di Assad hanno riconquistato Palmira e si apprestano, congiuntamente alle forze irachene, ad attaccare Raqqa, capitale del Califfato. Nella ripresa delle forze di Assad è palese l’effetto della campagna russa partita a ottobre. Nello stesso tempo si annuncia la resa di Boko Haram (o forse solo del suo capo, non si capisce bene) ed in Europa c’è stata una vasta retata che ha portato all’arresto di centinaia di presunti jhiadisti (vedremo poi se verranno riconosciuti tali, tutti i in parte ed in che proporzioni). Tutte ottime notizie, se troveranno conferma, e non possiamo che esserne compiaciuti. Però, non facciamoci troppe illusioni: non è la fine della Jhiad e l’uscita dal tunnel è ancora molto lontana.

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Isis: catalogo delle fesserie in libertà.

In questi giorni mi è capitato di partecipare a varie trasmissioni televisive sul tema Isis (ed altre ne ho viste senza parteciparvi) e, pertanto, mi è capitato di sentirne di tutti i colori, da parte di autorevoli esponenti istituzionali e pretesi esperti che hanno dato fondo a tutte le loro risorse intellettuali per fornirci un bestiario di rara ricchezza. Sarebbe un peccato disperdere tali perle di saggezza, per cui ho curato questo primo breve catalogo. I nomi degli autori li lascio perdere per una forma di caritatevole amnesia, metto fra parentesi solo data e rete in cui fu pronunciato il memorabile detto (se poi qualcuno si riconoscesse, mi dia pure querela e non avrò difficoltà a dire a chi mi riferisco in queste righe). Si badi che questo florilegio è stato composto sulla base di sole 3 trasmissioni).

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Regeni era una spia? Una infamia ed un depistaggio.

Già poche ore dopo il ritrovamento del cadavere di Regeni ha iniziato a circolare nel web la notizia dell’appartenenza di Regeni al servizio segreto militare, per conto del quale avrebbe dovuto svolgere una qualche missione. Una tempestività decisamente sospetta: da dove poteva venire questa notizia, ed in tempi così brevi, se non dai servizi italiani o egiziani? Dopo la versione ha iniziato a cambiare: era una spia si, ma degli inglesi. Cerchiamo di spiegare perché questa leggenda (che è tanto piaciuta nel web per la sua suggestività) non sta in piedi.

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