Tag: hamas

Il voto in Israele: perché Obama sgrida Netanyahu.

La vittoria di Netanyahu ha due aspetti: da un lato essa è stata ottenuta al grido: “ Se mi votate non ci sarà nessuno stato Palestinese”, il che manda gambe per aria trenta anni di negoziati, dall’altro il voto ha segnato una avanzata, purtroppo insufficiente, delle sinistre e della Lista Unita Araba, il che significa che, anche se troppo lentamente, in Israele si va facendo strada la consapevolezza di liberarsi della leadership di Netanyahu. Purtroppo, l’esito rischia di arrivare troppo tardi e questo voto può diventare il suicidio di Israele.

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Gaza: come vincere una battaglia e perdere la guerra.

L’offensiva israeliana su Gaza sembra terminata, anche se colpi di coda continuano a verificarsi, e l’esercito israeliano sta uscendo dal suo territorio. Stando ai bollettini dello Stato Maggiore israeliano l’operazione sarebbe stata coronata da successo avendo raggiunto l’obbiettivo di distruggere tutti i tunnel e catturato una grande quantità di armi. Dunque vittoria delle armi di Tel aviv. Siano scuri che le cose stiano così?

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Gaza, una Guerra voluta da Israele, nel Mezzo di una Trattativa in Corso da Mesi

Puntuale e approfondita, come sempre, l’analisi proposta da Lorenzo Adorni sul conflitto in corso a Gaza.

Quando una crisi politica sconfina in un conflitto armato, prende il via il dibattito sulle responsabilità. Chi ha causato la guerra, chi “ha iniziato a sparare per primo”. Domande che frequentemente divengono retoriche prima ancora che vengano formulate. Sarebbe invece opportuno chiedersi cosa ha modificato la precedente situazione, causando il passaggio da una fase di stallo del conflitto a un’escalation militare, analizzando la situazione precedente alla crisi e cercando di comprendere cosa stesse accadendo.  Il lancio di missili dalla Striscia di Gaza verso Israele era sostanzialmente inalterato da due anni. Nel 2011 sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza verso il sud di Israele circa 700 missili causando 3 morti e 81 feriti. Nel 2012, precedentemente allo scoppio di questa crisi, i missili lanciati si attestavano già alla medesima cifra, causando 32 feriti e i 3 morti nell’attacco di Kiryat Malachi.

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