Vedo che il mio precedente articolo ha scatenato un dibattito molto vivace, come, peraltro, era auspicabile che fosse e come è necessario continuare, dato l’evolvere della situazione.
Preliminarmente, vorrei chiarire una cosa: non mi è stato facile scrivere certe cose, perchè sono perfettamente cosciente dei costi umani e politici dell’intervento militare e del fatto che ci sia poco da fidarsi del genuino spirito democratico di inglesi, francesi ed americani. Non nutro alcun dubbio sul fatto che la principale molla di inglesi e francesi –soprattutto- non sia lo spirito umanitario, quanto il desiderio di accaparrarsi i pozzi di petrolio oggi in mano all’Eni. Come dimostra la scarsissima sensibilità nei confronti dei massacri in Palestina o nel Ruanda che qualcuno mi ha ricordato (ma vorrei rassicurarlo: li avevo già ben presenti). Così come sono convinto che una parte del conflitto si stia giocando con la disinformazione, per cui chissà quante baggianate ci stanno raccontando. A proposito: ricordate la foto delle “fosse comuni” scavate per seppellire i cadaveri degli insorti dopo la prima repressione? Era la foto di un normalissimo cimitero, con fosse individuali scavate e recintate a regola d’arte. Siamo abituati a questi trucchi. Pertanto, molte osservazioni fattemi sono giuste e le avevo già in mente.
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