Tag: guerra in irak

L’esodo dei profughi e la vendetta della storia. Quando gli storici non fanno il loro mestiere.

In questa tragedia storica dell’esodo dei profughi c’è una sconcertante inconsapevolezza ed impreparazione dell’opinione pubblica europea. La gente (scusatemi questo termine generico e populista, ma è per capirci) è convinta che siamo gli aggrediti di una invasione da cui difenderci e che basti serrare la porta di casa per farla finita e lasciarli a cuocere nel loro brodo.

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L’Attentato a “Charlie Hebdo”, il jihadismo europeo e la nostra sicurezza nel contesto internazionale

Un sincero ringraziamento a Lorenzo Adorni per gli articoli molto interessanti e dettagliati con cui sta contribuendo all’analisi in questi giorni. Aldo Giannuli

Il grave attentato alla redazione del giornale “Charlie Hebdo” ha dato luogo non solo a numerosi interrogativi su quanto è accaduto, ma ha anche posto notevoli domande sulla reale pericolosità del fenomeno jihadista in Europa. E’ utile valutare questi aspetti alla luce di quanto accaduto in passato e analizzando la recente storia del contrasto al terrorismo islamico in Europa.

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La Defenestrazione Eccellente del Principe Bandar

Come sempre, ringrazio Lorenzo Adorni per la collaborazione ed i contributi preziosi che aricchiscono questo blog. Oggi si concentra su una “defenestrazione eccellente” che potrebbe avere conseguenze molto più rilevanti di quanto si pensi. Buona lettura!

Disegnate una linea. Breve, molto breve. Su di essa disponete, in ordine, quattro elementi: l’Arabia Saudita, il suo Ministro della Difesa, l’Ambasciatore saudita a Washington e gli Stati Uniti. Agli estremi avete uno dei maggiori stati acquirenti di armi e aerei, l’Arabia Saudita, e uno dei maggiori stati produttori di sistemi d’arma e aeromobili, gli Stati Uniti. Nel mezzo trovate, per l’appunto, Sultan bin ‘Abd al-Aziz, il Ministro della Difesa saudita e il principe Bandar bin Sultan, Ambasciatore saudita a Washington. Il primo è il padre del secondo. A questo punto, sotto i vostri occhi, avete un sistema perfetto. Un sistema che per anni ha funzionato egregiamente, producendo scambi commerciali per miliardi di dollari.

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Le guerre di Bush: un bilancio

Con i ritiro delle truppe americane, nei giorni scorsi, si è chiusa (almeno per ora) la guerra in Irak. Per il ritiro dall’Afghanistan occorrerà attendere qualche tempo, ma, a quanto pare, non oltre il 2014. Dunque, è tempo di un bilancio a partire dagli obiettivi che gli Usa si ripromettevano di conseguire. Partiamo dall’Afghanistan. Il motivo ufficiale era la cattura di Osama Bin Ladin e del Mullha Omar oltre che la distruzione di Al Quaeda. Come è noto, Bin Ladin è stato ucciso il 2 maggio 2011, ma il Mullha Omar è ancora uccel di bosco, mentre Al Quaeda, pur seriamente e ripetutamente colpita non è del tutto sconfitta.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°16: Wikileaks, l’attacco all’italia e il Cavaliere.

Wikileaks promette di mandare in rete molti documenti riservati degli Usa riguardanti i paesi alleati. Probabilmente si tratterà di reports riservati dalle ambasciate (o delle stazioni Cia), dunque testi rigorosamente ufficiosi e destinati ad esclusivo uso interno, nei quali l’autore si lascia andare a considerazioni che mai farebbe in sedi ufficiali e fornisce informazioni confidenziali. Cose del tipo notizie su quella particolare azione ostile che gli Usa devono far finta di ignorare, o sul “vizietto” del capo di Stato straniero che si può ricattare, su quella particolare azione di condizionamento svolta dagli Usa per condizionare una determinata decisione di questo o quel paese la cui opinione pubblica assolutamente non deve conoscere e così via.

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