Tag: guerra in afghanistan

L’esodo dei profughi e la vendetta della storia. Quando gli storici non fanno il loro mestiere.

In questa tragedia storica dell’esodo dei profughi c’è una sconcertante inconsapevolezza ed impreparazione dell’opinione pubblica europea. La gente (scusatemi questo termine generico e populista, ma è per capirci) è convinta che siamo gli aggrediti di una invasione da cui difenderci e che basti serrare la porta di casa per farla finita e lasciarli a cuocere nel loro brodo.

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Le guerre di Bush: un bilancio

Con i ritiro delle truppe americane, nei giorni scorsi, si è chiusa (almeno per ora) la guerra in Irak. Per il ritiro dall’Afghanistan occorrerà attendere qualche tempo, ma, a quanto pare, non oltre il 2014. Dunque, è tempo di un bilancio a partire dagli obiettivi che gli Usa si ripromettevano di conseguire. Partiamo dall’Afghanistan. Il motivo ufficiale era la cattura di Osama Bin Ladin e del Mullha Omar oltre che la distruzione di Al Quaeda. Come è noto, Bin Ladin è stato ucciso il 2 maggio 2011, ma il Mullha Omar è ancora uccel di bosco, mentre Al Quaeda, pur seriamente e ripetutamente colpita non è del tutto sconfitta.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°24. La morte di Osama Bin Laden: posso dire che non mi convince per niente?

Mai come questa volta il titolo della rubrica è quello giusto: questa  mattina ero proprio al bar davanti al cappuccino, però senza giornali (non usciti per la festa del 1 maggio), quando una delle persone che incontro abitualmente e con la quale commento le notizie del giorno (un simpaticissimo signore piuttosto anziano, ma curioso di tutto come un quindicenne) mi ha portato la notizia della morte di Bin Laden. La morte di uno stragista non può certo addolorare uno come me che ha speso 20 anni della sua vita per studiare le stragi italiane, per cui non ne sono stato affatto addolorato, ma via via che il mio amico mi dava  i particolari appresi dalla Tv, iniziava a farsi strada una crescente incredulità. Troppe cose non quadravano e poi, se c’era un momento adatto per la morte del capo di Al Quaida, più opportuno di così non poteva essere.

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Sanna, Miotto, il cecchino. La guerra e i “media”. Per fare chiarezza.

di Lorenzo Adorni (lorenzoadorni.com)

La guerra e i “media”

“Miotto è stato ucciso da un cecchino”. “No”, “Miotto è stato ucciso in uno scontro a fuoco”.La maggior parte dei “media” ha considerato queste due ipotesi come se prefigurassero scenari differenti. La prima un atto isolato e la seconda uno scontro, quindi un atto di guerra.
Come se fosse ancora necessario dimostrare che in Afghanistan, da un decennio, si stia combattendo o meno una guerra.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°16: Wikileaks, l’attacco all’italia e il Cavaliere.

Wikileaks promette di mandare in rete molti documenti riservati degli Usa riguardanti i paesi alleati. Probabilmente si tratterà di reports riservati dalle ambasciate (o delle stazioni Cia), dunque testi rigorosamente ufficiosi e destinati ad esclusivo uso interno, nei quali l’autore si lascia andare a considerazioni che mai farebbe in sedi ufficiali e fornisce informazioni confidenziali. Cose del tipo notizie su quella particolare azione ostile che gli Usa devono far finta di ignorare, o sul “vizietto” del capo di Stato straniero che si può ricattare, su quella particolare azione di condizionamento svolta dagli Usa per condizionare una determinata decisione di questo o quel paese la cui opinione pubblica assolutamente non deve conoscere e così via.

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