Tag: guerra fredda

Il mio nuovo libro: “Storia di Ordine Nuovo”

Cari amici,

nei mesi scorsi, prima del mio recente ricovero, avevo dato alle stampe un nuovo libro, curato insieme al mio collaboratore Elia Rosati. Il libro, “Storia di Ordine Nuovo” è in libreria da alcuni giorni e ripercorre la storia di una delle organizzazioni extraparlamentari di estrema destra più importanti del dopo guerra unendo la mia esperienza decennale nelle diverse commissioni parlamentari d’inchiesta di cui ho fatto parte e la conoscenza approfondita di Elia della destra radicale, acquisita in tanti anni di studio e monitoraggio. Come sempre, spero che gradirete il nostro lavoro, vi chiedo di far circolare il libro e farlo conoscere ai possibili interessati e di scriverci sul sito o sui social per opinioni, suggerimenti e consigli. Buona lettura! A.G.

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In morte di Ernst Nolte: una analisi delle sue opere

Cari amici, in morte di Nolte, su cui si sono letti diversi articoli sui vari quotidiani (interessante quello di Antonio Carioti sul Coorriere della Sera) permettetemi di proporvi queste pagine che gli dedicavo nel mio “Abuso pubblico della storia” Guanda 2009. A.G.

Insieme a Furet ed a Renzo De Felice (di cui parleremo nel contesto italiano) Ernst Nolte è (stato) il maggior referente del revisionismo storiografico europeo.

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Spigolature dagli archivi di polizia: l’affaire “piccioni viaggiatori”

L’11 novembre 1951, un anonimo operatore dello Uaarr, stendeva questo appunto (Uaarr 224-26380) : <<Secondo notizie raccolte in Ferrara, i partiti di estrema sinistra stanno organizzando un loro collegamento interprovinciale con colombi viaggiatori da impiegare nel caso di disordini e moti insurrezionali… Sta di fatto che in provincia di Modena esiste un rilevante numero di colombofili, raggruppati in varie associazioni facenti capo alla federazione provinciale di Modena>>.

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Ucraina: la vera sostanza del conflitto.

La crisi ucraina rischia di precipitare da un momento all’altro, ma nessun parlamento nazionale della Ue ha fatto un’ampia discussione assembleare sul tema, i mass media europei non dedicano alla questione alcuno spazio straordinario (come  l’eccezionalità del momento vorrebbe) e l’opinione pubblica europea considera la crisi ucraina come “altro da sé”, una guerra che riguarda altri e che non c’è pericolo che coinvolga anche l’Europa. C’è bisogno di reagire a questo assurdo torpore e di richiamare l’opinione pubblica europea alla consapevolezza della gravità del momento. Anche per questo ho firmato l’appello No Guerra No Nato.

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Siria: quegli occhiali che non servono più

Al tempo della guerra fredda, la sinistra (e quella legata al Pci ed all’Urss in particolare) leggeva la realtà mondiale attraverso lenti rigidamente bipolari: di qua ci sono l’Urss con i suoi alleati ed i paesi del Terzo mondo in lotta contro l’imperialismo americano, dall’altra parte ci sono gli Stati uniti ed i paesi capitalisti. Ovvio che i primi avessero sempre ragione ed i secondi sempre torto ed era facile “leggere” la realtà internazionale alla luce di questa “analisi di classe” (sic!). Ogni intervento americano era un’aggressione contro cui mobilitarsi, mentre ogni intervento sovietico (compresi quelli in Ungheria, Cecoslovacchia, Afghanistan) era necessitato dall’esigenza di contrastare un qualche piano imperialista.

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E’ LA GUERRA FREDDA 2.0?

E’ LA GUERRA FREDDA 2.0?

Pechino, 25 gen. – Quasi due settimane di guerra informatica. Due settimane di battaglie mediatiche. Due settimane di ritorsioni. Due settimane in cui la presa di posizione di un colosso privato, Google, arriva a condizionare le relazioni diplomatiche tra le due potenze del secolo, Stati Uniti e Cina: dopo circa 15 giorni di escalation, adesso sappiamo a che cosa potrebbe assomigliare una Guerra Fredda in versione 2.0. E forse, dietro le mosse di Google e le reazioni cinesi, c’è molto di più di quanto appaia in superficie. “Siamo solo all’inizio di un conflitto, e il caso Google-Cina rappresenta uno dei più importanti episodi della guerra che stiamo vivendo in questi anni.

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James Bond, una pedina della Guerra Fredda

Cosa c’entra James Bond con i contrasti fra Cia l’MI5? C’entra, c’entra. Nel maggio 1951, Guy Burgess e Donald McLean, due giovani diplomatici, fuggivano poco prima di essere arrestati come spie sovietiche. Erano omosessuali e la loro defezione venne attribuita ad un ricatto dei russi. L’immagine della diplomazia e dei servizi di Sua Maestà Britannica ne uscirono a pezzi. Tempestivamente, Jan Fleming (che era stato nel servizio segreto della Royal Navy) pubblicava “Casino Royal” (1952), nel quale compariva per la prima volta James Bond: intelligente, forte e, soprattutto, bello e “sciupafemmine“. Una brillante trovata che ristabiliva l’immagine dei servizi inglesi.

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1964: quando il PCI occupò canzonissima

1964, “Canzonissima” era la trasmissione più seguita dell’anno: sabato in prima serata, una gara di canzoni abbinata alla superlotteria con premi da 150 milioni in giù. Una formula imbattibile che assicurava punte oltre i 15 milioni di ascoltatori. Quell’anno, sul finire del 1964, i dirigenti Rai avevano pensato una cosa particolarmente “ruffiana”: una gara fra la canzone napoletana e canzoni del resto del mondo – “Napoli contro tutti” sul modello di alcune gara calcistiche-, condotta dal popolarissimo comico Nino Taranto.

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