Tag: guerra economica

La Guerra economica: problemi e prospettive


Venerdì 9 maggio ho tenuto una lezione all’interno del laboratorio “Crisi e conflitti nel ’900” curato dall’Associazione Lapsus all’Università Statale dal titolo “La Guerra economica: problemi e prospettive”. Per chi fosse interessato è già disponibile il video della lezione (vi consiglio di visionare anche gli altri contenuti nella playlist) e segnalo anche un mio saggio di alcuni anni fa, ma ancora attuale, dedicato ad una analisi su “Ipercapitalismo Finanziario e intelligence”. Buona visione!

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Il caso Datagate: allontaniamoci dal quadro per vederlo tutto

Cappuccino, brioche e intelligence n°41

Divertente il caso Datagate: c’è chi si sbalordisce e cade giù dalle nuvole scoprendo che (orrore!) gli americani ci spiano. “Chi l’avrebbe mai detto!?  Delle persone così per bene!” Poi c’è chi fa il super cinico e dice: ”Ma di che stiamo parlando? Tutti spiano tutti: non lo sapevate? Tutto normale”. Di istinto, daremmo ragione ai secondi sghignazzando dei primi. Ma le cose non sono così semplici.

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Cappuccino, brioche e intelligence n°19. Comunque vada, Wikileaks lascerà segni molto profondi.

Non siamo in grado di prevedere come finità l’ affaire Wikileaks , se Assange sarà assassinato (come consiglia  senza troppe perifrasi  Tom Flanagan, consigliere del primo ministro canadese), se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà a lanciare ancora i suoi temutissimi siluri, se mai verrà fuori che dietro c’era qualcuno e chi. Tutte cose incerte; quello che, invece, è sicuro è che questa faccenda cambierà il Mondo, esattamente come l’attentato alle Twin Towers (l’analogia con l’11 settembre, sotto questo profilo, è evidente).

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Perchè la manovra sull’euro non sta funzionando?

Come ci si ricorderà, due settimane or sono, la Bce ed i paesi aderenti alla Ue vararono una manovra che avrebbe dovuto stroncare la manovra speculativa sull’Euro, ridandogli valore sui mercati internazionali: 700 miliardi per sostenere i titoli dei paesi in difficoltà (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e forse Italia). L’euforia dei mercati durò esattamente un giorno, lunedì 10 maggio, con un rialzo di circa 11 punti. Dal giorno seguente le borse europee ripresero l’andamento al ribasso e, con esse, anche la parità euro-dollaro riprese la parabola discendente.  Nel linguaggio tecnico, si era trattato del classico “salto del gatto morto” (“gettato da adeguata altezza, anche un gatto morto rimbalza” secondo l’espressione dell’economista di Singapore che l’ha coniata).
A distanza di due settimane, la manovra sembra aver avuto il solo effetto di rallentare ma non annullare la discesa dell’euro ed oggi, 23 maggio, il “Sole 24 ore” titola: “Il dollaro si prende la rivincita. Le difficoltà dell’euro rilanciano il ruolo di valuta globale della divisa americana”.
Ma va! E chi se lo aspettava?!
Allora, come mai la manovra non ha funzionato?

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Cappuccino, brioche e intelligence n°10…Cina-Usa: lo scontro che viene.

Cappuccino, brioche e intelligence n°10…Cina-Usa: lo scontro che viene.

Sul sito del “Financial Times” del 17 febbraio scorso leggiamo questa notizia:

Il ministero del Tesoro Usa ha dichiarato martedì, che la domanda straniera di buoni del tesoro Usa a dicembre ha subito un calo record dal momento che la Cina ha venduto 34 miliardi di dollari di attività durante quel mese. La mossa cinese fa risultare il Giappone come più grande detentore del debito pubblico Usa con 768 miliardi di dollari, e suggerisce che gli Usa potrebbero dover pagare di più per garantire gli interessi sul debito. Questo arriva mentre la Casa Bianca è alle prese con il dilemma su come tagliare il deficit, previsto in 1560 miliardi per il 2010, pari al 10,6% del Pil.

Il fatto, come si vede, è di dicembre, ma il tesoro Usa la ha resa nota solo più tardi.
In questo modo si iniziano a capire meglio diverse cose come la brusca rottura fra Cina e Usa sulla questione di Googlie, l’improvvisa decisione americana di dar corso ad una fornitura di armi a Taiwan che, prima, sembrava accantonata, la decisione di Obama di ricevere il Dalai Lama, la crescente ostilità dei cinesi verso ogni ipotesi di intervento armato contro l’Iran, le polemiche sulla decisione di Pechino di non rivalutare la sua moneta ecc.
Il clima del “G2”, una sorta di nuovo bipolarismo cooperativo che avrebbe dovuto essere l’architrave del nuovo ordine mondiale, sembra lontano ere geologiche. Eppure, tutti avrebbero giurato che il grande debitore americano ed il grande creditore cinese avrebbero avuto bisogno uno dell’altro, tanto più che il grande esportatore cinese trova il suo principale mercato di sbocco nel grande importatore americano. Dunque una cooperazione forzata, senza alternative.

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E’ LA GUERRA FREDDA 2.0?

E’ LA GUERRA FREDDA 2.0?

Pechino, 25 gen. – Quasi due settimane di guerra informatica. Due settimane di battaglie mediatiche. Due settimane di ritorsioni. Due settimane in cui la presa di posizione di un colosso privato, Google, arriva a condizionare le relazioni diplomatiche tra le due potenze del secolo, Stati Uniti e Cina: dopo circa 15 giorni di escalation, adesso sappiamo a che cosa potrebbe assomigliare una Guerra Fredda in versione 2.0. E forse, dietro le mosse di Google e le reazioni cinesi, c’è molto di più di quanto appaia in superficie. “Siamo solo all’inizio di un conflitto, e il caso Google-Cina rappresenta uno dei più importanti episodi della guerra che stiamo vivendo in questi anni.

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Ipercapitalismo Finanziario e intelligence

Cosa c’entrano l’ipercapitalismo finanziario e il mondo dell’intelligence con la guerra contemporanea? E perchè il caso Telecom è stato uno straordinario esempio di guerra finanziaria? In questo articolo, pubblicato per la prima volta sulla rivista “Libertaria”, ho tracciato un quadro d’insieme. Buona lettura! A.G.

1- Una parabola lunga tre lustri.

Quando lo sgangherato colpo di stato del 21 agosto 1991 terminò nel più completo insuccesso -la fine dell’Urss era ormai inevitabile-, fu evidente a tutti la fine del bipolarismo: il mondo aveva, ormai, una sola grande potenza. Questo indusse molti a facili previsioni di una nuova era di prosperità e di benessere: la fine del bipolarismo avrebbe posto termine alla gara per gli armamenti, le spese militari sarebbero crollate in un mondo pacificato (ci fu anche chi azzardò che si era giunti alla “fine della storia), gli investimenti si sarebbero riversati su attività pacifiche favorendo una crescita economica senza precedenti. Non é andata così. Tuttavia, fra tante previsioni sbagliate, ce ne fu una, riguardante il futuro dell’intelligence, che, invece, si rivelò abbastanza azzeccata.

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