Tag: grande crisi

Le premesse dell’attuale crisi cinese.

Mi è ricapitato fra le mani un pezzo che scrissi a fine 2010 sulle nuvole che si addensavano sul cielo dell’economia cinese. Mi sembra utile riproporlo (non lo scrissi per il web) per capire le premesse dell’attuale crisi dell’economia cinese. Mi sembra che, a distanza di cinque anni, l’analisi esca confermata dai fatti (salvo gli inevitabili discostamenti), semmai si riveli meno drammatica degli attuali sviluppi. Affido al vostro giudizio il pezzo.

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Ma siamo sicuri che la delocalizzazione sia conveniente?

C’è una questione strettamente connessa al problema del rilancio della economia reale in occidente: quella della cd “fabbrica globale” per cui i paraurti sono prodotti da uno stabilimento di San Paulo do Brazil, la scocca da un altro stabilimento a Seul, il motore in un terzo stabilimento a Toronto, i tergicristalli e gli accessori sono acquistati da una azienda esterna con sede a Singapore e tutto viene montato in una città europea.  E tutto questo perchè in questo modo si abbatterebbero i costi di produzione.  

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Grecia: vince il No.

Grande è stata la saggezza del popolo greco che, nonostante la serie di errori tattici di Tsipras e Vanoufakis, ha scelto massicciamente il No. Il peggio (la vittoria della Merkel e dei suoi servitori greci, italiani, francesi ecc.) è stata scongiurato. E’ un test degli umori reali dei popoli europei (quantomeno quelli del sud) nei confronti della fallimentare politica dell’austerità.

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Ma siamo sicuri che non debba riprendere l’intervento Statale in economia?

Uno dei caspisaldi ideologici del neo liberismo (e forse il principale) è stato l’espulsione dello Stato dall’economia: le grandi holding statali (come le Partecipazioni Statali in Italia), dove c’erano, sono state smantellate e in gran parte privatizzate; alcune grandi aziende pubbliche, come quelle nel settore dell’energia e dei trasporti in alcuni paesi (come Francia e Italia) sono state trasformate in società per azioni  di cui lo Stato è l’unico azionista o comunque quello di riferimento, ma con la tacita intesa che, prima o poi si sarebbe privatizzato tutto.

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Crescita economica: tre modelli e il resto del mondo. I modelli

Parte prima (consigliata prima della lettura della seconda parte): “Crescita economica: tre modelli e il resto del mondo. Inquadramento”
Parte seconda: i modelli. Di Lamberto Aliberti. Il PIL è la somma algebrica di 5 componenti, 4 positive e l’import di beni e servizi negativo. Espressi a prezzi costanti, sono la manifestazione della crescita reale di un paese. Il loro peso sul Pil cambia nel tempo, ma tende a caratterizzarsi in modo diverso da paese a paese.

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Merkel-Tsipras: chi ha vinto?

La trattativa di venerdì si è conclusa con un accordo, per il quale l’ Europa accorda finanziamenti ad Atene per altri quattro mesi e Tsipras accetta di offrire un programma di risanamento nel senso auspicato da Francoforte. Chi ha vinto? Le reazioni sono contrastanti: la base di Syriza è in rivolta, con Manolis Glezos in prima fila che parla di capitolazione e di accordo inaccettabile, sulla stessa lunghezza d’onda alcuni giornali italiani, pur simpatizzanti di Tsipras, come il “fatto” che parla di resa. Vice versa, la stampa economica di destra (in prima fila il “Sole 24 ore”) è d’accordo con il premier greco che canta vittoria e parla di un successo di Atene. Chi ha ragione?

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