Tag: governo tecnico

Monti? Più che un tecnico, una bestia

Il Presidente del Consiglio Monti, nel suo Alto magistero, ci fa sapere che lo Statuto dei diritti dei lavoratori è stato un danno per l’occupazione, perché, ingessando l’economia con troppi diritti per i lavoratori, ha scoraggiato gli investimenti che avrebbero creato lavoro. In effetti, se i lavoratori fossero tenuti 16 ore alla macchina, possibilmente legati con una solida catena, in modo da evitare inutili interruzioni per stupide ragioni fisiologiche, non perdessero tempo in assemblee sindacali, ricevessero un salario di pura sussistenza, come nelle zone interne della Thailandia o della Birmania, sarebbe molto più conveniente investire in Italia e ci sarebbe tanta occupazione in più. Considerando poi che con un trattamento simile, una parte considerevole dei lavoratori non raggiungerebbe l’età della pensione, questo rappresenterebbe un vantaggio per le casse statali, produrrebbe un turn over assai veloce e proprio non ci sarebbe disoccupazione.
Monti è un vero progressista! Però ci deve dare qualche spiegazione su come lavora lui.

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Berlusconi: cosa farà?

Ormai c’è aria di campagna elettorale, sia che si voti in ottobre, sia che si voti in primavera, la differenza sta solo nella durata della campagna. Berlusconi, che, come al solito, è il più tempestivo, lo sa ed ha iniziato. Non sappiamo ancora con che sistema elettorale si voterà, se con il Porcellum o uno nuovo, comunque è facile prevedere un qualche meccanismo premiale ad effetto maggioritario. Berlusconi, per quanto non abbia più il senso politico di un tempo, ha realizzato perfettamente che il Pdl è definitivamente finito e che la sua classe politica è impresentabile; così come sa che l’asse con la Lega è rotto forse irrimediabilmente. Vive versa, non ha realizzato ancora quanto sia diventata respingente la sua immagine. O forse lo sa ma non trova nulla di meglio (e la boutade su Renzi può anche far pensare ad un assaggio in quella direzione, poi andato male). Inoltre, probabilmente sopravvaluta la capacità di influenza delle sue Tv che, al tempo di internet, non è più quella di venti anni fa. L’uomo, però, ha fantasia e qualcosa sta preparando in cucina. Già si sente qualche odore: le liste civiche per cavalcare l’ondata anti-partiti, l’attacco all’euro per cavalcare il malcontento dei molti che vedono nella moneta unica il freno alle esportazioni, la ragione dell’aumento della pressione fiscale ecc. Dunque, prima mossa da mettere in conto: una possibile lista civica (o più liste civiche,  “No Euro”) composte da piccoli imprenditori, commercianti, gente di spettacolo, forse sportivi ecc. e nessun esponente politico, età media sotto i 40, pochissimi slogan chiari e diretti.

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Attentato di Brindisi, caso Adinolfi: perché la Cancellieri sta sbagliando tutto

Sia l’attentato di Genova ad Adinolfi che quello di Brindisi hanno rilanciato l’idea di una nuova stagione terroristica, fortemente enfatizzata dai media in un crescendo ansiogeno. Che questi siano episodi da non prendere assolutamente sotto gamba non ci piove. Che questi due ed altri episodi similari possano essere collegati ed avere una regia di più ampio respiro è ipotesi da vagliare con cura. Dunque, conviene alzare la guardia, ma, di qui, a farsi prendere da attacchi di panico, ne corre. Non ho mai visto un ministro dell’Interno infilare una serie di sciocchezze una di fila all’altra come in questo caso: matrici degli attentati sparate a casaccio, quando ancora le indagini devono prendere quota, misure incongrue tutte spostate sul lato difensivo, errori di analisi grossolani che mettono nello stesso sacco attentati di tipo terroristico con gli assalti alle sedi di Equitalia ecc. Ma il disastro maggiore è la gestione comunicativa dei casi.

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Conviene prendere Monti sul serio…

Come avrà notato chi legge questo blog, il mio giudizio su Monti è tutt’altro che positivo, ma rileggendo i pezzi mi sono accorto che prevale un tono ironico che rischia di generare fraintendimenti. Ed allora mi sembra opportuno precisare alcune cose: Mario “il Grigio” non è affatto un avversario da prendere sotto gamba o una macchietta come il suo predecessore. Anzi, è un avversario da prendere molto sul serio.
Innanzitutto togliamo di mezzo un equivoco: questo non è un governo “tecnico di transizione”. In primo luogo questo è un governo pienamente politico e non solo perchè i governi tecnici non esistono, ma esistono sempre e solo governi politici; ma soprattutto perchè questo è un governo politico di alto profilo, molto più dei precedenti sia di centro destra che di centro sinistra.

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Ma quante frasi infelici!

Monti si è scusato della sua battuta sul “posto fisso che è monotono” dicendo che era stata una frase infelice ed altrettanto ha fatto la Cancellieri a proposito di quei bamboccioni che vogliono il lavoro “vicino a mamma e papà”. Ma non si tratta di frasi infelici perchè tradiscono qualcosa che conviene capire meglio.
Aveva iniziato il vice ministro Michel Martone dicendo che “chi a 28 anni non è laureato è uno sfigato” (ricordate?). Se poi uno si laurea anche a 30 anni, perchè nel frattempo deve fare mille mestieri per vivere, perchè ha dovuto interrompere gli studi per qualche tempo perchè non aveva i soldi per pagarsi le tasse universitarie o per altre ragioni di disagio sociale, questo a Martone non importa. Cosa volete che ne sappia uno che è figlio dell’Avvocato Generale presso la Corte di Cassazione (scusate se è poco), che si è laureato a 21 anni ed a 31 (con ben poche pubblicazioni) era addirittura professore ordinario? Potete leggerne la brillante carriera sul “Fatto quotidiano”.

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Forza Mario!

Un pingue signore elegantemente vestito, esce dal ristorante dove ha abbondantemente cenato, vede un macilento mendicante e gli dice: “Beato te che non hai problemi di linea!”
Che ne dite? E’ esattamente quello che ha fatto Mario il Grigio qualche giorno fa: “Beati voi giovani che non conoscerete la monotonia del posto fisso!” La grandezza di Monti è in questa sua capacità di dire enormità galattiche mantenendosi perfettamente serio.
Dunque, stando a sentire lui anche medici, avvocati, architetti, dirigenti ministeriali, manager e, -perchè no?!- banchieri sono poveri dannati del posto fisso. Certo non sono lavoratori dipendenti, ma che noia tutta la vita a fare le stesse cose! E in cambio di che? Di un po’ di soldi! Ma non lo sapete che i soldi non danno la felicità? (Gli suggeriamo la prossima battuta).pubblica

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Devo congratularmi con “Mario Il Grigio” (Monti)

Non stupitevi: devo proprio congratularmi con il senatore Monti. Non per la manovra economica (per carità!), che è un disastro: botte da orbi a ceti popolari e medi, diminuzione delle garanzie sociali, grandinata di tasse su immobili e consumi. E tutto senza nessun risultato, nè vicino nè lontano: lo spread continua ad impazzare, il rischio di fare default  è intatto, perchè non si sa come sostenere interessi al 7% su un debito arrivato al 120% del Pil, ripresa economica sempre meno vicina e credibilità internazionale al punto di prima: zero. Sotto questo aspetto va detto che il bilancio non  potrebbe essere peggiore: avevamo chiamato San Giorgio per abbattere il Drago e il Drago continua a farla da padrone senza neanche filarsi San Giorgio. Dunque non è per questo che ci congratuliamo.

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Fine della Seconda Repubblica: come si rimescoleranno le carte?

Scontato l’incarico a Monti, direi inevitabile: se non ci fosse stato a quali valori sarebbe schizzato lo spread nella giornata di lunedì? E poi c’è un argomento semplice semplice di cui non parla nessuno: se questo anno sono scaduti 60.000 miliardi di titoli italiani, nel 2012 ne scadranno per 250.000, il che significa che, all’interesse attuale del 6% circa, dovremo trovare 15.000 miliardi solo per pagare gli interessi. Inoltre, nell’anno prossimo arrivano a scadenza una valanga di altri titoli: una congiuntura senza precedenti per cui tutti saranno a caccia di liquidità come dispersi nel deserto.
Inimmaginabile affrontare nuove elezioni con un vuoto di potere di tre-quattro mesi  nel mezzo di una tempesta così. Dunque, Monti non ha alternativa e ci tocca sorbircelo (anche se siamo perfettamente coscienti che sarà un governo che farà impallidire il ricordo di Quintino Sella). Ed è abbastanza logico che arrivi alla fine della legislatura. Molte cose cambieranno in questi 18 mesi ed andremo ad un rimescolamento generale di carte.

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Elezioni a primavera?

Elezioni a primavera?

Se qualcuno si prendesse la briga di sfogliare gli articoli precedenti di questo blog scoprirebbe che tutto quello che sta succedendo era già ampiamente prevedibile e (quasi) previsto.
Il 2 luglio, scrivevamo che il momento critico per il Cavaliere sarebbe stato il G8, superato il quale sarebbe scattata la sua controffensiva:
“ rimpasto di governo (con punizione di quanti non lo hanno difeso, a cominciare dalle ministre), purga interna contro i finiani, poi attacco alle opposizioni, magari condito da qualche scandalo, forte pressing sull’Udc per assorbirlo nella maggioranza, “ritocco” agli organigrammi dei servizi (qualcuno forse pagherà…), pressing sulla Corte per far passare il lodo Alfano…”

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