Tag: governo renzi

Si al Referendum sulle trivelle, contro il comitato d’affari di Palazzo Chigi.

Domenica prossima voteremo sulla legge che consente le trivellazioni al largo delle nostre coste. Bloccare le trivellazioni è una misura di buon senso e già per questo motivo è auspicabile una vittoria del Si. In primo luogo esiste il fondato dubbio che, non sempre ma a volte, lo sfruttamento di gas e petrolio a quelle profondità può provocare movimenti tellurici ed è per lo meno disonesto l’atteggiamento dei mass media in queste settimane che tacciono o mettono in ombra casi del genere o l’esistenza di movimenti di opinione su questo tema.

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Renzi ce l’ha fatta sulla Mogherini. Ora si apre la partita del rimpasto.

Contro le previsioni iniziali, Renzi ce l’ha fatta a portare la Mogherini sulla poltroncina di Mister Pesc. Certamente hanno giocato i veti incrociati, probabilmente i dati economici negativi della Germania, sui quali hanno pesato seccamente le contro-sanzioni di Putin. Per cui è proprio la Germania a non gradire in quella posizione un ”falco dell’Est”, ed ha ritenuto preferibile, per l’incarico, l’altro paese “morbido” con la Russia, appunto l’Italia, anche perché difficilmente avrebbe potuto proporre un suo candidato.

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Perché sono convinto che Renzi è destinato a non durare.

I recenti dati sull’economia del paese sono stati la prima doccia gelata sul governo Renzi dopo i trionfi di primavera. La prima, ma non l’unica, altre ne verranno. All’indomani dell’imprevisto grande successo alle europee, molti dissero che questo implicava la consacrazione definitiva di Renzi come leader e qualcuno si spinse a parlare di inizio di un’”epoca renziana”, dopo quella berlusconiana. Ho sempre pensato che fosse una sciocchezza: Renzi, ne sono convinto, è destinato a durare poco. E vi dico perché.

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Renzi ha avuto la fiducia, ma durerà?

Renzi ce l’ha fatta a mettere insieme una risicata fiducia al Senato, nonostante abbia praticamente preso a schiaffi i senatori (la Annunziata parla di “provocazione dadaista”). La maggioranza, però, è la stessa che aveva Letta, niente di più. Della Camera non diciamo: risultato ovvio. I giornali sono tutti molto freddi per la vaghezza del discorso e il suo stile “informale”. Diversi sottolineano l’eccessiva propensione alle battute e la strafottenza del gesto: i plateali sbadigli, il discorso tenendo ostentatamente la mano in tasca ecc. (peraltro come fece Carlo Scognamiglio nel suo discorso di insediamento come Presidente del Senato nel 1994). Comunque, in effetti il tono era quello di chi dice: “Sbrigatevi a votarmi e non fatemi perdere tempo,
bestie!”.

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Alfano non è un genio, lo sapevamo, però adesso fa gli straordinari

Alfano non ha mai brillato né per acume, né per iniziativa, né per coraggio. Esiste solo perché, un giorno, Berlusconi aveva bisogno di un ciambellano, si incapricciò di lui e lo fece “Marchese del servizio”. Poi Alfano si convinse di essere bravo e pensò di andare per la sua strada, con i risultati che tutti vediamo. Dunque, non ci aspettavamo niente da lui. Però adesso sta esagerando: non capisce neppure l’evidenza e mostra di avere il coraggio di un agnello.

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