Attentato di Brindisi, caso Adinolfi: perché la Cancellieri sta sbagliando tutto
Sia l’attentato di Genova ad Adinolfi che quello di Brindisi hanno rilanciato l’idea di una nuova stagione terroristica, fortemente enfatizzata dai media in un crescendo ansiogeno. Che questi siano episodi da non prendere assolutamente sotto gamba non ci piove. Che questi due ed altri episodi similari possano essere collegati ed avere una regia di più ampio respiro è ipotesi da vagliare con cura. Dunque, conviene alzare la guardia, ma, di qui, a farsi prendere da attacchi di panico, ne corre. Non ho mai visto un ministro dell’Interno infilare una serie di sciocchezze una di fila all’altra come in questo caso: matrici degli attentati sparate a casaccio, quando ancora le indagini devono prendere quota, misure incongrue tutte spostate sul lato difensivo, errori di analisi grossolani che mettono nello stesso sacco attentati di tipo terroristico con gli assalti alle sedi di Equitalia ecc. Ma il disastro maggiore è la gestione comunicativa dei casi.