Tag: globalizzazione

Ma siamo sicuri che la delocalizzazione sia conveniente?

C’è una questione strettamente connessa al problema del rilancio della economia reale in occidente: quella della cd “fabbrica globale” per cui i paraurti sono prodotti da uno stabilimento di San Paulo do Brazil, la scocca da un altro stabilimento a Seul, il motore in un terzo stabilimento a Toronto, i tergicristalli e gli accessori sono acquistati da una azienda esterna con sede a Singapore e tutto viene montato in una città europea.  E tutto questo perchè in questo modo si abbatterebbero i costi di produzione.  

Continua a leggere

Dalla Prima alla Seconda Repubblica in Italia.

1- L’antefatto.

Il crollo della I repubblica avvenne fra il 1992 ed il 1993, ma la frana iniziò almeno cinque anni prima, nel 1987. Lo scioglimento anticipato delle Camere fece sì che, cinque anni dopo, si sarebbe creato l’“ingorgo istituzionale” per la coincidenza delle elezioni del Parlamento e del Presidente della Repubblica. E tutti iniziarono a manovrare in vista di quella scadenza, perché il nuovo Presidente sarebbe stato scelto dal Parlamento eletto nel 1992.

Continua a leggere

Storia delle mafie in Italia: un’ipotesi interpretativa

Molto volentieri segnalo un articolo di Ciro Dovizio, mio collaboratore presso l’Università degli Studi di Milano ed esperto conoscitore e studioso dei fenomeni criminali. L’articolo è stato pubblicato tradotto anche dalla rivista accademica spagnola “Tiempo devorado”, che vi senalo. Buona lettura! A.G.

Riflessioni sulla storia delle mafie in Italia: un’ipotesi interpretativa

Continua a leggere

L’afasia degli intellettuali europei.

Nella vicenda dello scontro con gli islamisti si distingue con nettezza quel fenomeno che definiamo  “afasia degli intellettuali” e che cercheremo di spiegare proprio a partire dalla vicenda di  Charlie.

Ovviamente, rimane fermissima la condanna morale del massacro ed il rifiuto intransigente di ogni censura alla satira, ma, superata l’immediatezza del fatto, chiediamoci: “Le vignette di Charlie erano politicamente opportune? Quale è stata la loro oggettiva funzione politica?”.

Continua a leggere

Contro l’anti-italianismo.

Non credo che ci sia un altro paese al Mondo che, parlando della riforma delle proprie istituzioni, pensi di adottare il modello elettorale “alla francese” o alla “spagnola”, il presidenzialismo “all’americana” o il cancellierato alla “tedesca”, e (perché no?!) il sultanato alla “turca” con il “voto trasferibile danese”. E non credo che esista un popolo così compiaciuto di parlar male di sé stesso.

Continua a leggere

La lotta alla corruzione del Pcc.

(Articolo apparso su Il Venerdì di Repubblica di alcune settimane fa). C’è molta curiosità in Occidente sulla lotta alla corruzione che si è scatenata in Cina da circa un anno. Date le dimensioni del tutto insolite  del fenomeno (180.000 funzionari sotto procedimento già a settembre, nel frattempo già saliti ben oltre i 200.000), ci si è sbizzarriti per capire cosa stia succedendo: c’è chi parla di ritorno ai metodi della rivoluzione culturale e di regressione della Cina all’epoca maoista, chi, al contrario, sottolinea il nesso con il dibattito sullo “stato di Diritto” e, quindi, sull’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge, chi della consueta lotta fra fazioni del partito e chi, invece, pensa  a una semplice manovra diversiva per distrarre l’attenzione dai crescenti problemi sociali del paese.

Continua a leggere