Tag: gianni letta

Ma che strana telefonata che fa Scajola alla moglie… ascoltatela

Cappuccino, brioche e intelligence n° 46

Il “fatto” ha pubblicato il testo di una intercettazione telefonica fra Scajola e la moglie, una telefonata molto strana che merita qualche commento. Se non l’avete ascoltata, fatelo ora, vi assicuro che sono 4 minuti ben spesi.

Sentito? Ragioniamo: la prima cosa che colpisce è che Scajola faccia di questi discorsi per telefono, sapendo che la magistratura gli sta addosso.

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Il governo Letta deve durare sino al 2015. Perché?

In vista del dies irae del 30 luglio pv, il Presidente della Repubblica si è affrettato a “chiudere la finestra di ottobre”, per eventuali elezioni, e, stando ai resoconti giornalistici, ha aggiunto che le intese di aprile –quando accettò di essere rieletto- erano per un esecutivo che durasse sino al 2015. Implicitamente, il Presidente ci ha fatto sapere di un patto i cui termini sono ben diversi da quelli fatti trapelare nell’immediatezza dell’accordo: allora si parlò di un esecutivo di durata breve, con il compito di cambiare la legge elettorale, fronteggiare l’immediatezza della crisi e poi andare a votare. Poi, man mano, la riforma elettorale è andata scivolando in avanti e si è iniziato a dire che il governo “non ha scadenza” e che si sarebbero dovute fare anche altre riforme istituzionali mettendo mano alla Costituzione; donde la nomina del comitato dei “saggi” di cui abbiamo già detto. E qui spunta che una scadenza c’era, il 2015, dunque non tanto a breve.

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Perché Berlusconi non fa cadere subito il governo Letta? Il gioco del cerino

Torneremo a breve sul tema dello Ius soli, per ora poniamoci un problema più urgente: Berlusconi ha interesse a far durare il governo Letta e questa legislatura? E’ evidente che no. In primo luogo perché ha bisogno di un intervento legislativo che lo salvi dall’interdizione dai pubblici uffici, prima che la Cassazione possa decidere di confermare la sentenza d’appello. E mi sembra piuttosto difficile che il Pd possa aderire a questa richiesta, a meno che non  abbia proprio deciso di sciogliersi. Con nuove elezioni potrebbe avere quella maggioranza che gli permetterebbe di ottenere  quel che gli serve. E, calcolando i tempi tecnici, fra tempi per elezioni, insediamento del nuovo Parlamento, formazione del nuovo governo, preparazione ed iter della nuova legge (magari una amnistia o una anticipazione dei tempi di prescrizione…) ci vuole un annetto pieno e questo significa votare ad ottobre-novembre 2013, perché a partire dalla tarda primavera 2014 si entra in “area di rischio” dove ogni giorno è utile per mettere il Cavaliere fuori combattimento.

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Il caso Bisignani-P4

Sin dal giorno dell’arresto di Luigi Bisignani si è parlato di “caso P4”, con evidente riferimento alla P2 di Gelli cui, nel 2010, si dette un seguito (giornalistico) con la cd P3, una cricca di affaristi, faccendieri, politici e  magistrati dediti ad “aggiustare” sentenze e appalti. Per la verità, non si capisce perchè questa di oggi sia cosa diversa rispetto a quella precedente, visto che il giro della cd P3 è in larga parte coincidente con quello della attuale P4, ma questo è secondario. Il punto più importante è che questa formula giornalistica rischia di  confondere le idee più di quanto non le chiarisca.

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