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L’esito elettorale della primavera 2014 tra europee ed amministrative

Come sempre volentieri vi segnalo l’analisi di Franco Astengo sul voto delle ultime europee, come ulteriore contributo al dibattito che c’è stato sul sito in questi giorni. Buona lettura!

Di Franco Astengo. L’esito complessivo di questa tornata elettorale 2014, tra elezioni europee, regionali e amministrative parziali, ci consegna alcuni inediti elementi di riflessione: o, meglio, consolida alcune tendenze che già si erano osservate in passato ma che adesso possono essere analizzate in maniera più compiuta.

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Elezioni europee 2014: crescono soltanto l’astensione e il pd come coalizione dominante. Subito all’ordine del giorno l’opposizione di sinistra.

Come sempre volentieri ospito il contributo di Franco Astengo, caro amico ed intellettuale mai pigro e domo, di cui segnalo anche il blog. Buona lettura!

All’interno di un quadro europeo molto complesso e anche preoccupante, in particolare ma non solo nel risultato francese, il voto del 25 Maggio ripropone, naturalmente in termini diversi dal passato, un “caso italiano”. In precedenza a entrare nel merito di alcune, ancora parzialissime considerazioni politiche, sarà bene però cimentarsi con i numeri: non con le percentuali ma con le ben più significative cifre assolute.

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Sulla riforma elettorale

Segnaliamo questo intervento di Franco Astengo sulla riforma del sistema elettorale, con il quale iniziamo una discussione sul tema.

Mi permetto di interloquire con alcuni degli esponenti della politica e della cultura, a livello locale, vicini alle posizioni della sinistra, al di là delle appartenenze dirette, e in particolare a coloro che hanno aderito o sono vicini a SeL.
Il motivo di questa iniziativa, riguarda la scelta relativa alle proposte di modifica del sistema elettorale poste in campo da due proposte referendarie messe in campo proprio in questi giorni: da una parte quella che fa capo al sen. Passigli e che punta a trasformare l’attuale sistema in un sistema effettivamente proporzionale con sbarramento (unico al 4% per quel che riguarda la Camera dei Deputati) abolendo il “monstrum” del premio di maggioranza; e dall’altra quella avanzata dai sen. Vassallo e Ceccanti mirante a ripristinare il sistema misto (proporzionale al 25% e maggioritario al 75%) meglio noto come “mattarellum” e già utilizzato tra il 1994 ed il 2001.

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La Repubblica finisce in coda di pesce

Volentieri pubblichiamo questo intervento di Franco Astengo.

La Repubblica finisce in coda di pesce.

La lunghissima “transizione italiana” avviatasi al tempo della caduta del Muro di Berlino e di “Tangentopoli” sta concludendosi in una forma che vorremmo definire “a coda di pesce”: con il sistema politico attorcigliato su se stesso, con un ulteriore degrado nel rapporto tra società e istituzioni, al centro di una crisi economica provocata da fattori interni ed esterni che è stata affrontata rifinanziando quanti l’avevano provocata, chiedendo sacrifici alla povera gente, distruggendo quella che un tempo era definita “classe media”, senza che emerga alcuna idea in positivo per il futuro (l’Europa continua ad accusare un pesantissimo “deficit democratico”, nel “caso italiano” – caso perché il nostro Paese si colloca ormai alla retroguardia sul piano internazionale- si allargano le distanze tra Nord e Sud e interi territori sono in mano alla criminalità organizzata).

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Fase politica e nuovo partito della sinistra italiana.

Molto volentieri pubblichiamo questo importante contributo di Franco Astengo, a cui a breve seguirà una approfondita risposta di Aldo Giannuli.

La destrutturazione del sistema

Il tentativo contenuto nella stesura di questo documento è semplicemente quello di raccogliere e riassumere alcune osservazioni svolte nell’arco degli ultimi mesi attorno ai nodi principali che si presentano davanti alla sinistra italiana, in una fase di grande difficoltà politica accentuata dallo svilupparsi di una forte crisi economica, sviluppando anche una proposta di nuova e diversa soggettività politica che, avendo ben presente le necessità dell’oggi e – soprattutto – del delineare un orizzonte per il futuro, sappia raccogliere anche gli elementi di memoria, di storia, di radicamento sociale che non possono essere trascurati nel momento in cui si cerca di riflettere in questa direzione.

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Popolo ed organizzazione politica.

Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo questo contributo di Franco Astengo.

Spiace contraddire il brillante Presidente della Regione Puglia, astro nascente della politica italiana, ma ci sono parse proprio sbagliate, nel profondo dei riferimenti teorici e più direttamente politici, le sue parole, pronunciate durante una manifestazione svoltasi a Roma giovedì 10 Giugno, a proposito di una sinistra che deve ritrovare il suo popolo e poi scegliere il suo leader.
Prima di tutto perchè il popolo (massa indistinta, se così denominiamo l’insieme delle diverse categorie sociali, che invece vanno viste e analizzate nelle loro diverse specificità di relazione interna ed esterna) esiste, vive tutti i giorni le contraddizioni di questa società, rese particolarmente acute da una crisi economico-finanziaria di una durezza inusitata verso i ceti più deboli, da un uso dei mezzi di comunicazione di massa volto ad addormentare le coscienze e rivolgere sempre più verso i meccanismi dell’individualismo consumistico; da una esasperazione violenta delle diseguaglianze a tutti i livelli; da un deficit culturale senza precedenti; da un attacco sconsiderato, in Italia, al quadro equilibrato di diritti e doveri proposto dal dettato Costituzionale; dalla presenza di una destra rozza, razzista, inespressiva nella sua violenza verbale quotidiana.

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