Tag: franceschini

A quanto pare Renzi se la sta vedendo brutta…

Con la direzione Pd i giochi congressuali si sono riaperti, con Orlando che rifiuta la tregua ed attacca apertamente e con Franceschini che passa decisamente all’opposizione. Al contrario (stando a quel che dice la stampa), sembra che Emiliano propenda per un accordo con il segretario, in cambio di essere lui a fare le liste per la Puglia. Tuttavia, non crediamo che sia questo il maggiore ostacolo sulla via di Renzi: i suoi oppositori forse non hanno i numeri anche con il passaggio di Francescini e poi, potrebbe esserci il contro passaggio di emiliano. Soprattutto non hanno la determinazione, il coraggio, la tempestività necessari a portare sino in fondo l’operazione. Ma, anche se magari non combineranno nulla, possono efficacemente destabilizzare il partito, incoraggiare ulteriori uscite (e già ne stanno piovendo dappertutto) e pregiudicare la campagna elettorale.

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Primarie Pd: Renzi ha vinto, ma è una buona notizia per il Pd?

Circa 2 milioni al voto e 71% per Renzi: indubbiamente un successo, ma un successo relativo che chiede di essere visto controluce.

In primo luogo i partecipanti: il doppio dei pochi temuti (meno di 1 milione) ma, pur sempre 800.000 in meno della volta precedente che, pure, era stata la più bassa dal 2007 in poi. Da allora il numero dei votanti alle primarie è andato costantemente scendendo ed ormai è a poco più della metà di quei tre milioni e mezzo.

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Elezioni si o no?

Sino ad una settimana fa, il dado sembrava tratto: elezioni a giugno (se non addirittura il 30 aprile) e la campagna elettorale era già iniziata con tanto di proclami. Persino Mattarella, salvo una flebile reiterazione della richiesta dell’impossibile armonizzazione dei sistemi elettorali di Camera e Senato, sembrava arreso all’inevitabilità dello scioglimento anticipato. 

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Sfiducia al governo: facciamo due conti.

Ancora una volta ha vinto il Cavaliere e non è detto che sia una vittoria di Pirro: dobbiamo vedere se ci saranno smottamenti fra centristi e Fli che, magari, gli consentano di ricostituire una maggioranza parlamentare e durare sino alla fine della legislatura.
Speriamo di no, ma per ora è davvero grigia e non resta che sperare nel “compagno” Bossi, dopo i “compagni” Fini e Casini. Intanto non è inutile fare qualche considerazione su come siamo arrivati al disastro e su chi ne abbia la responsabilità e in che misura.
In primo luogo Veltroni e Di Pietro farebbero bene a smettere di fare politica e darsi ad altre attività più consone alle loro capacità: se Cesario, Scilipoti e Calearo avessero votato la sfiducia al governo, nel rispetto del mandato affidatogli dagli elettori, il risultato sarebbe stato il contrario 314 contro Berlusconi e 311 a favore.

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La grande Serracchiani

La grande Serracchiani


Caro Algido,
Serracchiani: chi era Costei? Da dove sorge? Come funziona? Che numero di scarpe porta? Cosa pensa? Pensa?
Algido: illuminami!


un Uomo che non sa!


Caro Amico,

come sarebbe? Non sai chi è Debora Serracchiani? Come è possibile che ti sia sfuggita questa figura centrale del dibattito politico europeo?
Lacuna grave la tua, che cercherò di colmare pur se brevemente.

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Lunnai si schiera: speriamo che vinca Franceschini.

Lunnai si schiera: speriamo che vinca Franceschini.


La nobile battaglia per la leadership del Pd sta entrando nel vivo e non intendiamo sottrarci al dovere di schierarci e dare il nostro contributo. Lo diciamo subito e senza ambiguità: siamo per Franceschini, l’erede diretto e legittimo di Walter Veltroni, che ne porterà a compimento l’opera.
Quando Walter il Grande ne assunse il comando, il Pd era un partito con 229 deputati (con i radicali) e 111 senatori,  al comando di una coalizione con  340 deputati e 148 senatori. Nel giro di pochi mesi, Walter lo portò a  217 deputati e 119 senatori, ma, soprattutto, al comando di una coalizione con il solo Di Pietro per un totale di 246 deputati e 133 senatori: Walter aveva fatto la guerra ai suoi ex alleati  e li aveva sbaragliati tutti! E così era garantita la vittoria piena di Berlusconi.

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