(In copertina, “Trionfo della Morte”, Pieter Bruegel il Vecchio, 1562) Lo scontro in atto fra Occidente e Jihadisti, come spesso si dice, è di tipo asimmetrico, perché è combattuto fra Stati e formazioni clandestine, fra eserciti pensati per la guerra regolare e soggetti che conducono una guerra irregolare.
La globalizzazione neo liberista ha spiccato il volo nei primi anni novanta fra gioiosi inni alle sue sorti magnifiche e progressive come attestavano i non dimenticati libri di Francis Fukuyama sulla fine della storia e di Toni Negri sull’Impero. Si prometteva la fine della nazioni e dello Stato nazione, rottame del passato, di conseguenza dell’ordine westfalico sostituito da una governance mondiale fortemente integrata che avrebbe abolito il “fuori” e trasformato ogni crisi locale in un caso di “insorgenza” da curare con “interventi di polizia internazionale”.