Tag: federazione della sinistra

Gli arancioni: che fare?

A quanto pare la lista arancione ci sarà, ma le cose non sono affatto semplici. Conosco molti dei promotori della lista, a cominciare da Antonio Ingroia di cui sono stato consulente e con il quale ho sempre mantenuto un ottimo rapporto personale; per di più, nella lista confluiscono gruppi e forze politiche che sono una parte significativa della mia vita militante, la cultura politica di molte componenti è sicuramente quella più vicina a me, per cui  ho ottime ragioni per guardare con simpatia a questa aggregazione ed augurarle il miglior successo possibile. Sfortunatamente temo che i miei auguri siano destinati ad essere disattesi: spero che la lista riesca ad entrare in Parlamento ma temo fortemente  che la partita sia molto gravemente compromessa.

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Una serata con Bertinotti, Migliore e Ferrero

Salone Di Vittorio della Camera del Lavoro di Milano (400 posti circa) pieno (anche se non gremito) nonostante la partita con il Barcellona a San Siro. Non è poco. Unica pecca: gli under quaranta non erano più del 5% dei presenti. La serata, organizzata dalla locale federazione di Rifondazione Comunista, era particolare: erano chiamati a confrontarsi il segretario del Prc Paolo Ferrero, uno degli esponenti di punta di Sel, Gennaro Migliore ed il vecchio padre nobile dell’area, Fausto Bertinotti. Moderatore Danilo Di Biasio, direttore di Radio Popolare, che se l’è cavata egregiamente. Vale la pena di notare che non c’era nessuno dei comunisti italiani fra i relatori: considerato che fanno parte della mitica “federazione della sinistra” (di cui nessuno parla più), sarebbe stato  normale che ce ne fosse uno.

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Fase politica e nuovo partito della sinistra italiana.

Molto volentieri pubblichiamo questo importante contributo di Franco Astengo, a cui a breve seguirà una approfondita risposta di Aldo Giannuli.

La destrutturazione del sistema

Il tentativo contenuto nella stesura di questo documento è semplicemente quello di raccogliere e riassumere alcune osservazioni svolte nell’arco degli ultimi mesi attorno ai nodi principali che si presentano davanti alla sinistra italiana, in una fase di grande difficoltà politica accentuata dallo svilupparsi di una forte crisi economica, sviluppando anche una proposta di nuova e diversa soggettività politica che, avendo ben presente le necessità dell’oggi e – soprattutto – del delineare un orizzonte per il futuro, sappia raccogliere anche gli elementi di memoria, di storia, di radicamento sociale che non possono essere trascurati nel momento in cui si cerca di riflettere in questa direzione.

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Rifondazione: tempo scaduto.

Come diversi lettori ricorderanno, il 21 marzo, ho invitato ancora una volta a votare per la Federazione della Sinistra anticapitalista.
Probabilmente già alcuni avevano colto una certa freddezza. Pur accennando a diverse critiche, mi era parso inopportuno esplicitare, nell’immediatezza del voto, dubbi e giudizi che ero andato via via maturando. Mi ero limitato a dire che, comunque fosse andata, dopo  sarebbe stato necessario avviare un profondo ripensamento su tutta la vicenda di Rifondazione.
E’ arrivato il momento di parlare senza riserve.

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Elezioni Regionali. Domenica voterò ancora una volta per la Federazione della Sinistra anticapitalista.

Segnalo Luciano Muhlbauer a Milano e Franco De Mario a Bari.

Mentirei se mi dicessi entusiasta del modo in cui la Federazione della Sinistra (ed il mio partito in particolare) arriva alle elezioni.
D’altra parte in questi mesi non ho lesinato critiche in questo senso, per cui sarebbe ridicolo se adesso, contando della cattiva memoria di chi mi legge (ma gli articoli sono qui, in archivio, leggibili da chiunque) facessi finta di niente e rivolgessi un garrulo invito privo di dubbi ed ombre.
Ma sta per aprirsi una fase di intensa destabilizzazione del quadro politico ed è in arrivo una ondata di crisi finanziaria peggiore della precedente (ne riparleremo a breve). In questo contesto, una sconfitta della lista anticapitalista vorrebbe dire pregiudicare l’unico strumento (per quanto imperfetto e, diciamolo pure, sgangherato) che abbiamo a disposizione ) per dare una risposta da un punto di vista di classe.

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