Andreotti è stato il più longevo fra i maggiori esponenti della Prima Repubblica e non solo per la veneranda età raggiunta, ma soprattutto per lo straordinario periodo di “durata politica”: sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel 1945, era Presidente del Consiglio 47 anni dopo. Mezzo secolo di ininterrotta presenza in primo piano, un primato sfiorato (ma non raggiunto) dal solo Fanfani. Ed è anche il più controverso fra i nostri uomini politici, al punto da ispirare un film di successo sulla sua figura. E’ facile prevedere che gli storici dell’Italia repubblicana continueranno a lungo a chiedersi se il “divo Giulio” sia stato un lungimirante statista o l’”anima nera” della Repubblica, un grande artista della realpolitik o solo il “grande Vecchio” di ogni trama ed ogni scandalo. E non mancherà neppure chi sosterrà che si è trattato del “Grande perseguitato” di una macchinazione ordita da lontano, costretto ad una lunga e defatigante lotta per difendersi dall’immagine di “amico della Mafia”.
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