Tag: europa

Elezioni amministrative in Francia: è solo l’antipasto

Il crollo dei socialisti e la parallela affermazione del Fn di Marine Le Pen non hanno sorpreso nessuno, ma l’entità degli spostamento è andata al di là delle previsioni. Il Ps paga l’impopolarità di Hollande, dovuta alle sue scelte di governo, ma, più in generale paga la sua posizione scomodissima di gestore della crisi. La sinistra “riformista” non ha e non può avere spazio nell’ordinamento liberista, perché la sua ragion d’essere sta nella mediazione fra capitale e lavoro, mentre il neo liberismo non cerca alcuna mediazione, perché postula semplicemente il dominio capitalistico e la totale subalternità del lavoro.

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Solidarietà alla lista Tsipras

Per firmare clicca qui.

Non ho risparmiato critiche alla lista Tsipras, come sa chiunque legga questo blog, tuttavia oggi debbo esprimerle la mia solidarietà di fronte al rischio (peraltro prevedibilissimo) che resti esclusa dalle elezioni per la norma demenziale sulla raccolta delle firme. Una legge finalizzata ad impedire l’accesso a nuove formazioni, per tutelare quelle già presenti in Parlamento.

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Cina: passaggio a nord-est

Nel mese di settembre, i nostri giornali hanno dato, senza troppa enfasi e nelle pagine interne, questa notizia: giunta nel porto di Rotterdam una nave cinese partita da Danjan l’8 agosto e giunta dopo 33 giorni di navigazione. Questo è stato possibile sperimentando una nuova rotta che dai porti cinesi giunge a quelli del nord Europa, varcando lo stretto di Bering, grazie allo scioglimento (o meglio all’assottigliamento) dei ghiacci artici.

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Io e la sinistra: mi sa che non ci siamo capiti

Ho l’impressione che diversi miei lettori non abbiano chiara la mia collocazione nei confronti della sinistra e scrivano autentiche sciocchezze. Molte cose le ho già dette, però non farà male spiegarsi una volta di più (poi non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, ma non ci posso fare niente). Allora, iniziamo da un punto: io ero e resto un uomo di sinistra, come sono sempre stato per tutta la mia vita e non permetto a nessuno di metterlo in discussione, tantomeno a chi, mi pare, non abbia le stesse credenziali di vita e pretende di avere una sorta di diritto di accreditamento che gli viene non si capisce da cosa. Naturalmente, tutto sta a capirsi sulle parole e stabilire che significa sinistra.

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Nella crisi ucraina Putin entra sconfitto, ma da sconfitto non vorrà uscirne

Sono giornate molto intense e purtroppo non riesco a rispondere a tutti coloro che mi scrivono ne a dedicarmi a tutto ciò su cui sarebbe interessante intervenire. Con grande piacere e gratitudine però, pubblico il contributo di Lorenzo Adorni sulla crisi ucraina, che offre, come sempre, svariati punti di riflessione ed approfondimento. Buona lettura!

Nella crisi ucraina Putin entra sconfitto, ma da sconfitto non vorrà uscirne
Di Lorenzo Adorni

I balaclava coprono i volti dei giovani soldati russi d’istanza in Crimea. Soldati che in queste ore ultimano l’occupazione dei centri nevralgici della penisola, aiutati da alcuni “volontari” locali.

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Capiamoci una volta per tutte: non sono l’ideologo del M5s

Negli ultimi tempi si sono infittiti pezzi giornalistici (“La Stampa”, “Il Corriere della Sera”, “Repubblica” da ultima “Europa” ed altri ancora) che mi presentano come una specie di ideologo o, peggio, “guru” o varianti del genere del M5s. Così come vedo in fb animati dibattiti sul se mi si debba considerare organico al M5s o no. Tengo a precisare di avere posizioni ideologiche non coincidenti con quelle del M5s (sono e mi confermo marxista). Tornerò a parlare del mio giudizio politico sul M5s in un pezzo ad hoc, qui mi preme chiarire, una volta per tutte, alcuni punti fissi.

1. Non aderisco al M5s non essendo iscritto nel loro registro on line

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La dimensione Europea del conflitto non è un optional

Molto volentieri pubblico l’articolo di Luciano Muhlbauer che sul suo sito risponde ai miei dei giorni scorsi e di cui però condivido in pieno lo spirito, cioè di tenere vivo ed alimentare un dibattito sull’Europa non solo tra me e lui, ma allargato il più possibile alla sinistra, ai movimenti ed a tutti coloro che in diverse sedi stanno fornendo i loro contributi. Buona lettura! AG

La dimensione Europea del conflitto non è un optional

Il dibattito sull’Europa e sul che fare, anche in vista delle elezioni europee che si terranno il 25 maggio prossimo, è più che mai aperto e nel suo piccolo lo dimostra anche la polemica che si è aperta tra me e il mio amico Aldo Giannuli, il quale ha pubblicato sul suo blog lunedì e martedì due articoli in risposta al mio intervento di settimana scorsa, scritto per MilanoX e intitolato Con Tsipras, senza esitazione, per un’altra Europa.

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Concludendo: la lista Tsipras si fa o no?

E veniamo alla questione della fattibilità della lista Tsipras, sulla quale a te Luciano, pare che io sia pessimista e contraddittorio. Pessimista perché non ci credo, contraddittorio perché dico che uno spazio per una forza di sinistra anticapitalista c’è. Confermo: solo che lo spazio c’è teoricamente. Perché diventi spazio attuale, occorre che ci sia qualcuno pronto ad occuparlo e questo qualcuno non c’è.

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Può esserci un’altra Europa? E come?

Il mio vecchio amico Luciano Muhlbauer ha pubblicato un articolo sul suo blog a proposito della lista Tsipras, nel quale, fra l’altro, polemizza con me per il mio pessimismo in materia. Essendo una persona intelligente, Muhlbauer argomenta molto abilmente le sue posizioni e, pertanto, l’articolo merita d’esser letto per intero ed una risposta puntuale.

Per comodità espositiva e per favorire il dibattito, penso sia opportuno dividere la risposta in due pezzi che pubblicherò in rapida successione: il primo riguardante il giudizio sull’Europa, sull’Euro ecc, il secondo sulla proposta della lista e sulle possibilità di riuscita. Partiamo quindi dal giudizio sull’Europa.

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Lista Tsipras: pensandoci su

Come si sa, un gruppo di intellettuali (Camilleri, Spinelli, Flores D’Arcais, Gallino, Revelli, Viale) ha proposto di dar vita ad una lista in appoggio alla candidatura di Alexis Tsipras alla Presidenza della Commissione Europea ed ispirata all’esperienza unitaria della sinistra greca espressa dalla lista di Siriza. L’appello propone un impegno per un’Europa diversa che, pur mantenendo la moneta unica, respinga le politiche di austerità ed il fiscal compact perché: “È nostra convinzione che l’Europa debba restare l’orizzonte, perché gli Stati da soli non sono in grado di esercitare sovranità, a meno di chiudere le frontiere, far finta che l’economia-mondo non esista, impoverirsi sempre più.”

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