Tag: elezioni

Sfiducia: l’inventario dei danni.

I giornali dell’opposizione si rallegrano che Berlusconi abbia vinto per soli tre voti: fanno molto male: a questo giro, quello che contava era vincere, anche per un solo voto dato per sbaglio. Dopo si apre un’altra pagina, nella quale il Cavaliere può sbattere sul tavolo dieci posti da ministro e sottosegretario (aumentabili ad libitum ) più posti di sottogoverno. Ma quello che più conta, ha a suo favore il vantaggio psicologico della vittoria: ha dimostrato di venirne fuori ancora una volta, mentre i suoi oppositori, una volta di più, hanno dimostrato la loro inconsistenza: un’armata variopinta ed inconcludente  di cui si può parlare solo per ridere.

Continua a leggere

Governo diverso da quello uscito dalle urne: che dice la Costituzione?

E’ sin troppo prevedibile che la destra gridi al colpo di Stato nel caso si formi un governo “tecnico”, di “tregua istituzionale” o comunque diverso dal governo Berlusconi. L’argomento sarebbe quello della violazione della sovranità popolare che si è espressa attraverso delle votazioni nelle quali il nome del candidato presidente del consiglio era scritto sulla scheda.
Entriamo nel merito.

Continua a leggere

Ma chi ha vinto?

Secondo noi ci sono due grandi sconfitti (Bersani e Casini), due miracolati (Berlusconi e Vendola), un risultato in fascia grigia (Di Pietro) e un solo vero vincitore (Bossi). Di Rifondazione, per ora,  non diciamo neppure.

Scusate il ritardo con  cui commento i risultati, ma è stato necessario fare calcoli piuttosto laboriosi ed aspettare la disponibilità dei voti in cifra assoluta e non percentuale, per fare un minimo di ragionamento.
Come si sa, il fenomeno centrale è stata l’astensione che è aumentata di circa 10 punti rispetto alle regionali di 5 anni fa e di ulteriori tre punti sul dato già molto alto dell’anno scorso.
In presenza di un fenomeno così massiccio, sarebbe fuorviante ogni confronto fra percentuali, senza tener conto dei voti in assoluto.
I dibattiti televisivi hanno privilegiato il confronto per elezioni omogenee, cioè con le regionali di 5 anni fa. Su questo si è detto già molto e non aggiungeremo. Ma, come si sa, dopo sono venuti altri tre turni di elezioni molto ravvicinati (politiche 2006, politiche 2008, europee 2009) che hanno determinato dinamiche elettorali di ben altra segno, per cui, a noi sembra più utile ragionare sulla linea di tendenza, anche perchè questo è stato un punto molto insistito, soprattutto dai rappresentati del Pd che hanno letto i risultati come una “inversione di tendenza” rispetto alle elezioni del 2008 ed alle successive sconfitte della sinistra.

Continua a leggere

Domenica non andrò a votare, nè per il Referendum, nè per Penati…

Domenica non andrò a votare, nè per il Referendum, nè per Penati…

Domenica si svolgeranno gli ennesimi referendum sulle leggi elettorali tendenti ad accentuare il carattere maggioritario del sistema attualmente vigente. E’ molto importante che, come per le occasioni precedenti, dal 1999 in poi, il referendum fallisca per mancanza del quorum previsto.

Sedici anni fa, sulla spinta delle inchieste di mani pulite e della conseguente ondata di

protesta, un referendum-truffa decretò la fine del sistema proporzionale nel nostro paese ed inaugurò la seconda repubblica. Agli italiani venne fatto credere che il nuovo sistema maggioritario avrebbe garantito governi di legislatura evitando elezioni anticipate, avrebbe impedito i giochi di Palazzo dei governi di coalizione, avrebbe consentito di scegliere con più accuratezza i propri rappresentanti che, in virtù del collegio uninominale avrebbero rappresentato il territorio di provenienza con molta maggiore fedeltà, infine, che il sistema basato sul collegio uninominale avrebbe consentito campagne elettorali meno costose.

Continua a leggere