Tag: elezioni

Voto l’8 luglio?

I due capi “vincitori” Di Maio e Salvini hanno proposto nuove elezioni l’8 luglio: si può fare? Come si sa, la Costituzione prescrive che le elezioni abbiano luogo in un intervallo fra i 45 ed i 75 giorni dopo il decreto di scioglimento delle camere, quindi i tempi ci sarebbero. Ma la legge sul voto degli italiani all’estero prescrive un lasso di 60 giorni. Vero è che la prima norma è di rango costituzionale e la seconda no, ma è pur sempre una legge dello Stato. Pertanto, si può votare l’8 luglio a condizione che il Presidente sciolga le camere entro dopodomani. Basta tardare un solo giorno e si va al 15 luglio.

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Che succederà dopo le elezioni?

Nel confusissimo dibattito sulla legge elettorale sono tutti angosciati dal problema della governabilità, scoprendo che con il modello tedesco nessuno ha la maggioranza, anzi non c’è neppure una coalizione che possa governare e, magari, sognano il ritorno all’Italicum o sistemi consimili. Diversamente saremo condannati all’ingovernabilità o al peggiore degli inciuci.

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Todo cambia, cambia todo: l’Argentina torna a destra

Molto volentieri torno a proporvi un articolo di Dario Clemente dall’Argentina, in seguito alle recentissime elezioni. Un sincero ringraziamento a Dario e buona lettura! A.G.
Poco prima delle dieci di sera del 22 novembre, dopo che il suo avversario ha pubblicamente riconosciuto la sconfitta, il nuovo presidente argentino sale sul palco di un affollatissimo “bunker” elettorale. Dal soffitto cadono come d’abitudine palloncini gialli, musica pop nazionale in sottofondo.

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Perché è bene votare subito e con il Consultellum.

La situazione delle istituzioni è ormai degenerata oltre il limite della sopportabilità. Il Presidente del Consiglio si comporta come un piccolo malavitoso (per piacere non scomodiamo personaggi come Mussolini o Hitler, che, nella loro profonda negatività, sono stati personaggi di statura storica imparagonabili a questo piccolo mazziere), le opposizioni abbandonano le aule parlamentari, i Presidenti delle Camere offrono prove di indecente partigianeria. La Costituzione non può diventare un affare di partito e, dunque, non si può andare avanti così, bisogna votare e subito.

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Sondaggi e previsioni: vi propongo un gioco

Nelle elezioni precedenti si osservava una tendenza dei sondaggi a “convergere”; cioè, dato un punto di partenza per ciascuna società demoscopica, man mano che la campagna elettorale andava avanti, i risultati tendevano ad avvicinarsi fra loro, assestandosi intorno ad un valore mediano, con “aggiustamenti” anche vistosi di ciascun sondaggio. In queste elezioni, al contrario, si assiste ad una maggiore “stabilità” del responso di ciascuna società, i cui dati, da settimana a settimana, oscillano di frazioni quasi sempre inferiori all’unità (in genere fra lo 0,3% e lo 0,5%). Il risultato è che, a tre settimane dal voto, abbiamo previsioni molto distanti fra loro: il Pd è dato fra il 30% (Tecnè) ed il 35,4% (Swg), il M5s fra il 21,9% (Swg) ed il 25,5% (Datamedia) e Fi fra il 17% (Demopolis) ed il 22,9% (Tecnè).

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Grande vittoria: il Cavaliere è sconfitto, la sinistra viaggia verso la vittoria! O no?!

Allora, ce la abbiamo fatta: il Cavaliere Nero è sconfitto ed espulso dalla vita politica, si schiudono le porte per un avvenire radioso della sinistra in Italia… Mha! Qualche giorno fa un amico –con un sorrisetto ironico- mi ha posto questa domanda: “Secondo te chi vincerà le prossime elezioni politiche?” Risposta: “Come si fa a rispondere? Non sappiamo quando, con che legge elettorale e con che schieramenti voteremo, come faccio a fare una previsione sensata? Però posso dirti ragionevolmente chi perderà: il Pd ed i suoi alleati.”

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Lettera aperta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio: non dovete allearvi con il Pd, ma fare solo un accordo limitato e a termine

Ho inviato questa lettera aperta a Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, apparsa a pagina 18 de “Il fatto quotidiano” di oggi, 6 agosto 2013, che ringrazio per l’ospitalità.

Caro Grillo, caro Casaleggio,

mi sembra che la situazione stia avendo evoluzioni molto interessanti ed il M5s abbia a portata di mano la possibilità di ottenere tre risultati mica da poco: porre fine all’osceno governo delle larghe intese (in particolare, rimuovendo Alfano dal Ministero dell’Interno),  bloccare la riforma del 138 e togliere di mezzo il Porcellum. E’ il caso di dirlo: un terno secco! Come fare? Allearsi con il Pd? No, non è quello che penso.

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