Tag: elezioni grecia

Grecia: vince Tsipras. Per ora.

Tsipras ha avuto il miglior successo possibile: è innegabile. Considerato che esce da mesi terribili, che il suo partito ha avuto una scissione, che ha perso il numero due del governo, che ha fatto e sconfessato un referendum, che ha dovuto accettare i diktat della troika abbandonando tutte le promesse elettorali, non era pensabile un risultato migliore di questo. Ha ridotto le perdite elettorali in termini percentualmente insignificanti, ha liquidato il suo dissenso interno costringendolo ad una scissione che ha mancato il risultato di entrare in Parlamento, ha ottenuto seggi sufficienti a fare maggioranza con Anel, con il Pasok e To Potami senza dover imbarcare Nea Democratia. Meglio di così non gli poteva andare.

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La sinistra europea festeggia ad Atene! Foto Gallery dalla Grecia

Di nuovo un sincero ringraziamento a Jacopo Custodi per la bella gallery da Atene e per la corrispondenza preziosa. Speriamo sia davvero un passaggio importante per la sinistra e la democrazia! A.G.

ATENE – Ieri sera il centro elettorale di Syriza era gremito di persone: oltre ai greci vi erano numerosissimi sostenitori europei e giornalisti di ogni continente, tutti con lo sguardo rivolto verso il grande schermo che mostrava i risultati in diretta, via via che procedeva lo scrutinamento.

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Dalla Grecia: intervista a Matteo Pucciarelli

Il nostro Jacopo Custodi si trova ad Atene per seguire le importantissime elezioni di oggi. Ecco una sua prima intervista a Matteo Pucciarelli, anche lui in Grecia. Un ringraziamento a Jacopo per il suo lavoro! A.G.

ATENE – La Grecia va al voto, in una tornata elettorale che sembra essere di importanza storica per il paese e per l’Europa stessa. Il partito della sinistra greca, Syriza, è dato per favorito, ma non è sicuro se avrà i numeri necessari per governare da solo. Nella capitale la mobilitazione popolare è stata molto forte negli ultimi giorni e tutti i partiti hanno usato al massimo le loro energie per conquistare fino all’ultimo voto, in un clima generale di incertezza e speranza.

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Prossime elezioni: uno scenario greco?

Fare delle previsioni sulle elezioni, quando non si sa quando si voterà, con quale sistema elettorale e con quali partiti e coalizioni è come azzeccare il superenalotto del secolo. Però bisogna provarci perché è sulla base di queste aspettative che lorsignori cercheranno di imbastire una qualche legge elettorale a loro uso e consumo. Partiamo supponendo che la legge resti quella attuale. In primo luogo identifichiamo i poli che, grosso modo, potrebbero essere tre:

1-Destra (Pdl, civiche collegate, Destra di Storace forse, ma è poco probabile, la Lega)

2-Centro sinistra (Pd, Udc, eventuali civiche come quella dei sindaci o quella ispirata da Repubblica, di cui si parla)

3-M5 Stelle.

Restano fuori, da collocare:
Lega, Fli-Fini, socialisti, radicali, Sel, Idv, Rifondazione, Pdci ed alcune possibili novità come la lista di Cordero di Montezomolo, Alba o una lista di ispirazione Fiom. Allo stato dei fatti, una lista Cordero-Monti sembra una ipotesi tramontata.

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Monti: che aspetta ad andarsene?

Rare volte, in politica, è stato possibile assistere ad un fallimento più pieno, palese e veloce di quello che sta accadendo al governo Monti.
Doveva essere il governo dei tecnici puri, insensibili alle ragioni politiche e si è dimostrato in tutto (non solo in economia, ma anche in materie come la giustizia o i diritti civili) un governo di destra. Doveva essere un governo dei “competenti”, la crema dell’intellighenzia manageriale, amministrativa, diplomatica e si sta dimostrando un governo di cialtroni incompetenti senza pari. Pensate alla figuraccia della Fornero sugli esodati che, per di più, anzicchè prendere il primo aereo per il Tibet, dove ritirarsi in solitaria  meditazione cercando di farsi dimenticare, si scaglia contro i dirigenti dell’Inps meditando di cacciarli perché hanno osato smentirla dati alla mano. Doveva essere il governo del risanamento dell’economia: lo spread è risalito poco sotto i 500 punti, la fracassata di tasse ha messo a terra famiglie e aziende inasprendo la recessione e, come beffa finale, l’aumento di 1 punto dell’Iva ha causato un introito complessivo di tasse inferiore di tre punti all’anno prossimo. Verrebbe da dire a Monti: ma dove hai studiato economia?

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