Tag: editoria

Il salone del libro di Milano: un flop annunciato.

A volte mi chiedo perché gli editori facciano gli editori con tante cose che ci sono da fare: ferrare cavalli, vendere panelle agli angoli delle strade, andare a rubare in Duomo, darsi a giochi circensi, fare riprese porno, andare a raccogliere ravanelli… Davvero non capisco perché la maggior parte di loro insista in un mestiere per il quale non ha la minima predisposizione. In teoria, l’editoria sarebbe una attività industriale (anche se con margini di profitto disperantemente bassi), ma come si fa a mandare avanti una impresa industriale senza avere il benché minimo senso del marketing? Mai visto gente meno adatta a vendere libri. E il primo salone del libro, a Milano, ha confermato in pieno questa superba incapacità di fare il proprio mestiere ed i risultati sono stati quelli prevedibili: 60.000 visitatori circa al salone e 12.000 partecipanti alle presentazioni sparse per la città, il tutto in ben 4 giorni, cioè 18.000 persone al giorno, ammesso che i 12.000 siano persone totalmente diverse dai 60.000 e che nessuno sia andato più di una volta al salone.

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Una risposta a proposito di Storia ed anniversari… ma il vero problema è un altro.

Il mio vecchio amico Danilo Di Biasio replica ai miei pezzi sul fare storia per anniversari, sostenendo che c’è modo e modo di ricordare gli anniversari e che, se la cosa è fatta bene, contribuisce a diffondere buona conoscenza storica e cita a questo proposito la serie di trasmissioni fatte da Radio Popolare insieme a Lapsus “l’Autista Moravo”, proprio sul centenario della Grande Guerra. E figuriamoci se non siamo d’accordo. Capiamoci: non ho mai detto che gli anniversari non vadano ricordati e riconosco facilmente che c’è modo e modo di farlo, ad esempio, “l’Autista moravo” è stata fatta molto bene ed ha ricevuto diversi apprezzamenti anche da storici accademici. Non è questo il punto.

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Fare storia per anniversari: che conseguenze ha?

Alcune settimane fa pubblicai la prima puntata di questo ragionamento sulla “Storia per anniversari”. Ecco la seconda ed ultima parte. Buona lettura!

Da una cinquantina di anni, e cioè da quando i mezzi di comunicazione di massa sono andati prevalendo sulla scuola, nei processi di acculturazione, la storia è andata via via seguendo la strada delle ricorrenze ed anniversari. Ormai si scopre un periodo storico, un personaggio, un movimento, quando cade un qualche anniversario. Il fenomeno è assai semplice da capire: editori, case cinematografiche, televisioni ecc., cercano le condizioni ambientali e temporali migliori per collocare i loro prodotti.

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