Tag: dibattito su rifondazione

Che fare? Un punto di partenza: una sinistra senza idee non serve a niente.

Se vogliamo uscire dal disastro in cui siamo, dobbiamo capire cosa c’è che non funziona nel nostro modo di fare politica: dalla scelta dei gruppi dirigenti alla definizione della linea politica, dalle forme di comunicazione a quelle di lotta, dai modelli organizzativi alla cultura politica.
Ed iniziamo proprio dalla questione della cultura politica della sinistra che ormai è il fantasma di sè stessa.
Per circa trenta anni la sinistra ha smesso di studiare, pensare, produrre idee: il panorama delle riviste di sinistra è semplicemente desolante, non si ricorda un solo convegno degno di nota da almeno tre decenni, i congressi sono delle fiere della banalità: la nostra capacità progettuale è a zero.
Il Pd è tutto interno alla cultura neo liberista, ormai prende la linea da Boeri che è l’avvocato difensore delle banche e da Giavazzi che ci spiega che “Il liberismo è di sinistra”: Come dire che è più di sinistra Tremonti che, almeno, qualche sparata contro le banche e sulla globalizzazione ogni tanto la fa, anche se si tratta di innocui sfoghi verbali.

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Il dibattito su Rifondazione Comunista: che fare?

Diversi interventi chiedono: “che fare di Rifondazione comunista? Quale è la tua proposta in positivo?”
Giovanni, in particolare, dice che il punto debole del mio ragionamento sta nell’assenza di un possibile gruppo dirigente di ricambio. Ha ragione, ma il punto è proprio che non c’è ricambio possibile:  quando un esercito perde tre battaglie di seguito e non cambia lo Stato Maggiore, semplicemente, ha perso la guerra. Rifondazione ha perso la guerra e la conferma sta proprio nel tentativo di minimizzare la sconfitta, perchè il gruppo dirigente non riesce ad immaginare alcuna altra linea di condotta oltre quella rovinosa seguita sin qui.

Un gruppo dirigente di ricambio non c’è perchè esso non si improvvisa ma è il prodotto della lotta politica di un partito verso l’esterno e del dibattito democratico all’interno. E  a Rifondazione è mancata sia l’una che l’altra cosa. La lotta politica si è ridotta ad una stanca routine propagandistica di cui non si ricorda una sola campagna significativa. Quanto alla vita democratica, non parliamone neppure: pochissime assemblee degli iscritti e riunioni degli organi statutari, nessun momento di formazione politica, le poche tribune del partito saldamente occupate dall’inamovibile gruppo dirigente e liturgie congressuali rigidamente incanalate nel dibattito fra componenti date una volta per tutte.

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