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M5s attenti! Considerazioni post elezioni.

Può sembrare un paradosso, ma il M5s è quello che sta messo peggio di tutti. Sicuramente molti penseranno: “il prof. Giannuli è impazzito! Il M5s ha appena vinto le elezioni!

Appunto: perché, contrariamente a quel che si crede, in politica gestire i successi è molto più difficile che gestire le sconfitte. Le vittorie spesso ingenerano sicurezze malfide.

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Ad una settimana dal voto facciamo il punto della situazione.

Come era prevedibile, Mattarella sta facendo pressing sui partiti per evitare le elezioni, ma, come è facile prevedere, con scarsissime probabilità di successo. Unico ad “aprire” è stato Berlusconi, che continua a credersi il regista del centro destra e che pensa ad un appoggio esterno del Pd, mascherato da astensione, offrendo generosamente la testa di Salvini sostituito da Zaia.

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Che strane elezioni: sembra un torneo di tressette a perdere.

Scusatemi, ma c’è una cosa che non ho capito stiamo andando ad elezioni politiche o a un torneo di tressette a perdere?

Il M5s ha fatto questa cosa inconsulta di sbattere fuori e senza motivazioni oltre mille candidati alle parlamentarie (ma le voci che corrono parlano di quasi tremila esclusi), gente che, a questo punto farà una campagna elettorale accanita contro il M5s.

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Dove si decideranno le elezioni? Nord, centro, sud e astensione.

Chiedo scusa per la prolungata assenza, ma sto chiudendo il mio prossimo libro. Si tratta di un lavoro particolarmente impegnativo: è una storia della strategia della tensione che conclude trenta anni di lavoro (i miei primi libri sul tema risalgono al 1989-90) di cui una dozzina (dal 1996 al 2007) negli archivi. Capirete che un po’ ci tengo e sono molto concentrato su questo oggetto di ricerca che troverete in libreria (spero) in Primavera. Vengo al tema di oggi: dove e cosa deciderà lo scontro del 4 marzo.

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La polemica sui salvataggi.

Dico subito che questa polemica sulle Ong dedite ai salvataggi non mi piace nemmeno un po’ e non mi piace da tutti due i lati, dalla parte di chi (da Salvini a Di Maio) difende il magistrato ed attacca le Ong a testa bassa e neppuredi chi (soprattutto Saviano, ma anche Bruti Liberati) scomunica il magistrato ed è pronto a mettere la mano sul fuoco sul fatto che le Ong siano fatte solo da eroi che rischiano la vita per salvare quella altrui. Non sappiamo cosa ha o non ha in mano il magistrato, si parla di un dossier dei servizi di cui nessuno conosce il contenuto e non si ha neppure prova certa che esista, si sa pochissimo sulla Ong al centro dell’inchiesta, ma tutti hanno già un colpevole da impiccare prima ancora di sapere niente.

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Una rettifica necessaria.

Al direttore de “La Stampa”
Dott. Maurizio MOLINARI

Gentile Direttore,

vedo un pezzo sulla questione elettorale ed il M5s, sull’edizione on line del Suo giornale in data 29 giugno us che, ripercorrendo una vicenda del giugno 2014, contiene diverse imprecisioni e, per quel che mi riguarda, una dichiarazione totalmente falsa: «Luigi (Di Maio) è un democristiano vero, farebbe di tutto per sedersi a quel tavolo. Non vede letteralmente l’ora». Quella frase non l’ho mai detta.

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