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Risposta a Goffredo sulla Storia

Goffredo Adinolfi, che fa lo storico come me, mi obbliga a dare una risposta alle sue osservazioni su storia, ideologia, avalutatività ecc.
Partiamo da una cosa: Bidussa non faceva alcun riferimento all’influenza del Pci sulla nascita della storia contemporanea (anche se il suo pezzo si inseriva oggettivamente nel dibattito aperto da Gilda Zazzara con il suo recente “La storia a sinistra”, ampiamente recensito da Paolo Mieli con i toni abituali), ma faceva un discorso più ampio.
D’altra parte è noto a tutti gli addetti al mestiere che il primo ordinario di storia contemporanea fu  il repubblicano Giovanni Spadolini, che il raggruppamento concorsuale fu costituito essenzialmente ad opera di Renso De Felice (che non era più comunista da un pezzo e che i concorsi per ordinario erano oggetto di una spartizione partitica alla quale partecipavano voluttuosamente anche repubblicani, socialisti e democristiani sia di destra che di sinistra.

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Craxi: le sentenze sono carta straccia?

Le sentenze sono carta straccia?

Compare sul “Corriere della Sera” del 3 gennaio un articolo a firma di Luigi Ferrarella “Carta straccia le sentenze su Craxi?” nel quale, sostanzialmente, si riprende l’ interrogativo di altri (fra cui Francesco Saverio Borrelli): “Come fa uno Stato a condannare penalmente una persona con una mano ed a celebrarla con l’altra?”. Le sentenze non possono essere ridotte a carta straccia pena la delegittimazione della giustizia penale che darebbe via libera ad ogni condotta antisociale.
In linea di massima, il ragionamento non fa una piega, tanto più che la cultura della legalità appare piuttosto in ribasso negli ultimi tempi e una battaglia in sua difesa appare più che urgente.
Ma questa faccenda non può essere liquidata con un giudizio così secco e privo di sfumature.

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Perchè Berlusconi vince?

Perchè Berlusconi vince?

Qualche tempo fa, invitavo a smettere di farsi accecare dall’odio per Berlusconi proprio per poterlo battere. E sostenevo che, senza una analisi fredda delle ragioni del suo successo, l’iniziativa della sinistra sarebbe stata inefficace. Dunque, iniziamo con questo articolo a “smontare il giocattolo” per capire come è fatto. Ci torneremo diverse altre volte.
Partiamo da una considerazione: da dove è partito Berlusconi e quale è stata la sua base elettorale iniziale.

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La politica della paura: il modello greco e la strategia della tensione in Italia (1969-1974)

La politica della paura: il modello greco e la strategia della tensione in Italia (1969-1974)


La notte del 20 agosto 1965, una serie di incendi dolosi si svilupparono in tutta Atene. La responsabilità venne addossata ad imprecisati “estremisti di sinistra”. Più tardi sarà chiaro che ben altra era la mano che aveva acceso il cerino.
Il 22 maggio 1963 il deputato della Sinistra Grigori Lambrakis era stato assassinato; ne era seguita un’inchiesta giudiziaria (seguita d un giovanissimo magistrato Christos Sartzetakis) che, partendo da alcuni squadristi locali, si era spinta sempre più in alto, sino a  lambire i vertici della Polizia, lo Stato Maggiore dell’esercito e, dietro essi, l’ombra degli ambienti di Corte (chi ne ha voglia, si riveda lo straordinario film di Costa Gavras “Z: l’orgia del potere”).

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