Tag: dario clemente

“Mani pulite brasiliana”: a rischio tutto il sistema politico

Direttamente da Porto Alegre, vi propongo l’articolo di Jacopo Bottacchi, laureato in Scienze Internazionali e Istituzioni Europee alla Statale di Milano e laureando in Cooperazione, Sviluppo e Innovazione nell’economia globale all’Università di Torino. Il contatto con Jacopo è stato stabilito grazie a Dario Clemente, che spesso ha scritto su questo sito dall’Argentina, dove studia: ringrazio vivamente entrambi per la disponibilità e l’impegno. Jacopo Bottacchi attualmente si trova a Porto Alegre per la fase di ricerca della sua tesi magistrale sull’ultimo ciclo economico e politico brasiliano. Buona lettura! A.G.

Gli ultimi mesi sono stati senza ombra di dubbio i più complicati della storia recente del Brasile, così come di quella del principale partito di governo, il Partido dos Trabalhadores. Fin dai primi momenti successivi alle elezioni presidenziali del 2014 era chiaro che il secondo mandato della Presidente Dilma Rousseff sarebbe stato tutt’altro che facile, come testimoniano le manifestazione del marzo 2015, quando milioni di brasiliani scesero in piazza in tutte le principali città del paese per chiedere l’impeachment della stessa Rousseff.

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Brasile: la B di brics fuori dalla nuova banca?

Da Buenos Aires, Dario Clemente. La notizia è passata praticamente inosservata ovunque, Italia compresa. Ad inizio mese la banca centrale brasiliana ha cercato di bloccare i trasferimenti finanziari destinati alla capitalizzazione della “banca dei Brics”, il fondo comune di sviluppo da cento miliardi di dollari approvato al VI meeting nel luglio scorso .

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Per #dirloinitaliano anche all’università

Da Buenos Aires, Dario Clemente. Una delle lezioni più memorabili del corso di Aldo Giannuli a Scienze Politiche a Milano, “Storia del mondo contemporaneo”, fu quando, non ricordo a partire da che spunto, iniziò a parlarci di come il consiglio docente stesse valutando l’ipotesi di istituire corsi interamente in inglese nella nostra facoltà. La lezione fu dedicata quindi a parlare di imperialismo culturale, di lingua-moneta-diritto, e della sua concezione di internazionalismo. Che non dissolve le differenze culturali in unico codice, quello dominante, ma favorisce il dialogo tra le culture a partire dalla ricchezza specifica di ognuna di esse.

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Argentina: metà governo imputato, l’opposizione alza il tiro

DA BUENOS AIRES, Dario Clemente. Il fu procuratore Alberto Nisman aveva chiesto l’imputazione della presidentessa Cristina Kirchner: è la prima volta nella storia argentina che cio’ accade, oltre al ministro Timerman e ai militanti sociali Esteche, Larroque e D’elia accusati per un presunto accordo con il governo iraniano con il quale avrebbero indirizzato le indagini sulla “AMIA”, la mutua ebraica attaccata nel 1994 con un’autobomba, su un binario morto.

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Caso Nisman: l’anno elettorale in Argentina inizia col botto!

DA BUENOS AIRES, Dario Clemente. Lo scorso 18 Gennaio Alberto Nisman, il procuratore che stava investigando sull’attentato alla “Amia”, la mutua ebraica assaltata nel 1994 con un’autobomba, e che costo’ la vita a 85 persone con 300 feriti, viene trovato morto nel suo appartamento. Il proiettile che l’ha ucciso e’ uscito dalla pistola che giace di fianco a lui, ma non c’e’ polvere da sparo sulle sua mani.

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L’Argentina ad un anno dal voto.

Quali prospettive dopo il ciclo kirchnerista? Il 25 Ottobre 2015 si terranno nel paese sudamericano le elezioni presidenziali e quelle legislative. I candidati verranno scelti nel mese di agosto, con le “P.a.s.o.”, le primarie “aperte, simultanee ed obbligatorie” che dal 2009 definiscono la liste elettorali dei partiti che ottengono almeno il 1,5% dei voti validi espressi nel collegio elettorale di pertinenza.

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“Brasile Potenza”: nuovo imperialismo?

Nel suo penultimo libro, “Brasil Potencia. Entre la integración regional y un nuevo imperialismo” (l’ultimo e’ Preservar y compartir. Bienes comunes y movimientos sociales, con Michael Hardt), inedito in Italia, il giornalista e scrittore uruguaiano Raul Zibechi abbandona per un attimo l’analisi dei movimenti sociali sudamericani per dedicarsi alla novità geopolitica più rilevante per il continente dalla fine della Guerra Fredda: l’inarrestabile ascesa del Brasile Potenza.

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Brasile: il Dilma-bis è vittoria agrodolce

I primi sconfitti di questa tornata elettorale in Brasile sono i sondaggi. Dopo essere stata indicata come una solida contender per la rielezione di Dilma, addirittura in vantaggio al secondo turno, la candidata del Partito Socialista Marina Silva al momento della verità ha visto “sgonfiarsi” le sue percentuali fino ad un modesto 21%, pressappoco lo stesso risultato ottenuto 4 anni fa con il Partito Verde.

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Bolivia: la netta vittoria di Morales e il cuore energetico del Sudamerica

Mentre in Brasile la caduta improvvisa di Marina Silva e un serratissimo ballottaggio tra Dilma Rousseff e Aecio Neves hanno scompaginato tutti i sondaggi, le elezioni boliviane li hanno confermati appieno. Dall’Argentina, Dario Clemente.

Evo Morales e il suo Movimiento Al Socialismo non erano infatti mai scesi sotto il 50% di intenzioni di voto, serenamente avviati alla vittoria al primo turno, un esito scontato. Ciononostante, i termini del terzo trionfo elettorale del primo presidente aymara della storia del paese hanno acquisito una dimensione imponente. Non solo Morales e il suo partito sono lontani dal dare qualsiasi segno di cedimento, attestandosi su di un 60,06% di suffragi (e i due terzi dei seggi parlamentari) che poco si discosta dal 62,51 ottenuto nel 2009, con un aumento effettivo di 140.00 voti. Ma annichiliscono una opposizione nulla, a più di 35 punti di distacco, il 24,98% di Samuel Medina, che anche in una virtuale alleanza con il terzo candidato, l’ex presidente Jorge Quiroga, raggiungerebbe appena un terzo dei consensi totali.

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