Tag: curdi

Accordo per la Siria: cosa si muove?

Sarà un caso, ma a pochi mesi dall’intervento aero-missilistico dei russi in Siria si è mossa la macchina diplomatica che sembrava paralizzata ed è sto trovato un pur fragile accordo per arrivare al cessate il fuoco. E, sempre per pura combinazione, sauditi e turchi hanno deciso che manderanno truppe di terra per combattere l’Isis. Ma non mi dire!

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Che succede nell’Isis?

Il 1° maggio,  “The Guardian” annunciava che Abu Bakr Al Baghdadi, Califfo dello Stato Islamico (Isis) sarebbe stato colpito nel corso di un bombardamento americano accaduto in marzo. A causa della serietà delle ferite alla schiena, non sarebbe stato in grado di reggere il califfato, per cui sarebbe stato sostituito dal suo vice Abu Alaa al-Afri, un professore di fisica membro della prima ora dell’Isis. E questo avrebbe spiegato l’assenza di Al Baghdadi dalla scena pubblica che durava da diverse settimane.

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Guerra all’Isis: i conti che non tornano

Che strana guerra questa al Califfato! Non si capisce se qualcuno la sia combattendo, curdi a parte. In primo luogo pare che le intelligence di tutto il Mondo stiano dormendo. Avarissime le informazioni sulla composizione del gruppo dirigente, sulla situazione interna alle zone occupate, ma, durante l’offensiva verso Mossul, si era parlato di circa 30.000 uomini armati con quanto avevano rastrellato durante la guerra in Siria.

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#SaveKobane

Alcuni amici mi segnalano questa campagna che sostengo con convinzione ed invito tutti a diffondere attraverso i social network. A.G.

#SaveKobane

Nasce la rete spontanea #SaveKobane per sostenere la resistenza di Kobane e sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto sta accadendo.

A Kobane – città siriana a maggioranza curda – si resiste contro l’ISIS da più di trenta giorni. Le bandiere nere dello Stato Islamico si sono arrestate grazie alla resistenza del popolo curdo, che ha organizzato una lotta con una forte partecipazione femminile contro il fondamentalismo islamico. Il popolo curdo ha organizzato negli ultimi due anni forme innovative e progressiste di autogoverno, nel difficile contesto della guerra civile siriana, creando un’area “di pace”, indipendente tanto dal governo di Assad quanto dall’opposizione islamica e estremista.

Oggi c’è bisogno del nostro supporto affinché Kobane non sia più isolata.

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Perché gli americani non intervengono in Iraq?

Ovvero: quale è la strategia di Obama per il Medio Oriente? Questo potrebbe essere l’articolo più breve della storia di questo blog e concludersi in tre parole: “non c’è” (lo dice anche la BBC!). So che la cosa susciterà un coro di disapprovazione da parte di quanti (e non sono pochi) sono convinti che dietro ogni evento piccolo o grande sulla scena internazionale ci sia un malefico e diabolico piano del “grande Satana americano”.  Non amo affatto gli Usa ed ho un giudizio abbastanza preciso del ruolo che giocano in questo momento storico, ma, il fatto è che anche il peggiore e più grande avversario può trovarsi a corto di idee e non sapere bene cosa fare.

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Armiamo i Peshmerga?

Mercoledì 20 agosto la Commissione Parlamentare competente (assenze permettendo) discuterà dell’opportunità di inviare armi ai guerriglieri curdi, per consentirgli di difendersi dagli attacchi dell’Isis, così come raccomandato dagli americani e dagli alleati europei. I parlamentari del M5s avanzano diverse perplessità, di cui rende conto l’on. Carlo Sibilia in una intervista a Repubblica del 19 agosto e che possono sintetizzarsi in tre punti.

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