Gianfranco il Temporeggiatore.
Sin dall’autunno, avevamo previsto che Fini non avrebbe fatto la scissione prima delle regionali: il timore di immediate elezioni anticipate e la speranza di un tonfo elettorale del Pdl gli suggerivano di temporeggiare. E prevedemmo anche le possibili mosse successive: scissione, accordo con Udc e Pd (benedetto da Napolitano) per un governo tecnico che durasse un anno in modo da : a- riformare la legge elettorale, b- fare la legge sul conflitto di interessi, c- aspettare le sentenze su Berlusconi d- organizzare il suo partito e le sue alleanze in modo da andare al voto in condizioni ottimali e sconfiggere una volta per tutte il Cavaliere.
Però, avevamo detto, tutto questo sarebbe stato possibile ad una condizione: che le regionali segnassero una sonora sconfitta per il Pdl. Infatti, è evidente che un successo del Pdl (in un momento in cui i governi occidentali sono puniti dagli elettori) avrebbe scoraggiato molti seguaci del Presidente della Camera, consigliando una più prudente navigazione nella flotta berlusconiana.