Ormai c’è aria di campagna elettorale, sia che si voti in ottobre, sia che si voti in primavera, la differenza sta solo nella durata della campagna. Berlusconi, che, come al solito, è il più tempestivo, lo sa ed ha iniziato. Non sappiamo ancora con che sistema elettorale si voterà, se con il Porcellum o uno nuovo, comunque è facile prevedere un qualche meccanismo premiale ad effetto maggioritario. Berlusconi, per quanto non abbia più il senso politico di un tempo, ha realizzato perfettamente che il Pdl è definitivamente finito e che la sua classe politica è impresentabile; così come sa che l’asse con la Lega è rotto forse irrimediabilmente. Vive versa, non ha realizzato ancora quanto sia diventata respingente la sua immagine. O forse lo sa ma non trova nulla di meglio (e la boutade su Renzi può anche far pensare ad un assaggio in quella direzione, poi andato male). Inoltre, probabilmente sopravvaluta la capacità di influenza delle sue Tv che, al tempo di internet, non è più quella di venti anni fa. L’uomo, però, ha fantasia e qualcosa sta preparando in cucina. Già si sente qualche odore: le liste civiche per cavalcare l’ondata anti-partiti, l’attacco all’euro per cavalcare il malcontento dei molti che vedono nella moneta unica il freno alle esportazioni, la ragione dell’aumento della pressione fiscale ecc. Dunque, prima mossa da mettere in conto: una possibile lista civica (o più liste civiche, “No Euro”) composte da piccoli imprenditori, commercianti, gente di spettacolo, forse sportivi ecc. e nessun esponente politico, età media sotto i 40, pochissimi slogan chiari e diretti.
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