Tag: crimea

Ucraina, che succede?

Da diversi mesi è andata scemando l’attenzione verso la situazione ucraina, quel che ha ingenerato nell’opinione pubblica l’idea che un qualche accomodamento stia maturando nei fatti e che la crisi abbia imboccato la via di una soluzione. Niente di più sbagliato: in questi mesi le cose non hanno fatto che peggiorare, anche se i combattimenti sono momentaneamente diminuiti di numero ed intensità, rispetto alla fase precedente.

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La mappa del potere mondiale: Cina, India, Crimea, Iran. Il gioco delle bocce.

Nella primavera dell’anno scorso, con il primo viaggio all’estero di Li Keqiang, si profilò un netto miglioramento delle relazioni fra Pechino e  Nuova Dheli, dopo il naufragio del primo progetto di  “Cindia” che era emerso fra il 2005 ed il 2008. Il parallelo raffreddamento dei rapporti fra Pechino ed Islamabad (che, per la prima volta, non fu la tappa iniziale del viaggio all’estero del massimo leader cinese, mentre questo riconoscimento è toccato proprio all’India) fu un ulteriore segnale in questa direzione.

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Cosa c’entra il Veneto con la Crimea? C’entra, c’entra…

Chiarisco subito: Veneto e Crimea hanno ben poco in comune, a parte il fatto di essere regioni europee, e non ci sono fili diretti fra la crisi di Crimea e lo sgangherato tentativo dei separatisti veneti (che, a giudicare dalla dichiarazione del loro capo, “Sono prigioniero di guerra”, più che altro, esigono un immediato tso). Ma c’è un problema che le accomuna, così come la Catalogna, la Scozia, la Bretagna, paesi Baschi… Sono tutti casi in cui si invoca l’autodeterminazione dei popoli per sancire secessioni. In qualche caso (Scozia, Catalogna, Euzkadi) per proclamare un nuovo Stato indipendente, in altri caso per passare ad un altro Stato sovrano (Crimea), in altri, come il Veneto, non si capisce bene per cosa.  Ma il punto è questo: chi è il titolare del diritto di autodeterminazione? Il Popolo, ovvio. Ma cosa definisce “il popolo”?

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Nella crisi ucraina Putin entra sconfitto, ma da sconfitto non vorrà uscirne

Sono giornate molto intense e purtroppo non riesco a rispondere a tutti coloro che mi scrivono ne a dedicarmi a tutto ciò su cui sarebbe interessante intervenire. Con grande piacere e gratitudine però, pubblico il contributo di Lorenzo Adorni sulla crisi ucraina, che offre, come sempre, svariati punti di riflessione ed approfondimento. Buona lettura!

Nella crisi ucraina Putin entra sconfitto, ma da sconfitto non vorrà uscirne
Di Lorenzo Adorni

I balaclava coprono i volti dei giovani soldati russi d’istanza in Crimea. Soldati che in queste ore ultimano l’occupazione dei centri nevralgici della penisola, aiutati da alcuni “volontari” locali.

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