Tag: corruzione

Contro l’anti-italianismo.

Non credo che ci sia un altro paese al Mondo che, parlando della riforma delle proprie istituzioni, pensi di adottare il modello elettorale “alla francese” o alla “spagnola”, il presidenzialismo “all’americana” o il cancellierato alla “tedesca”, e (perché no?!) il sultanato alla “turca” con il “voto trasferibile danese”. E non credo che esista un popolo così compiaciuto di parlar male di sé stesso.

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Su alcuni caratteri d’urgenza di una legge sui partiti

Molto volentieri ospito questo intervento dell’amico, giurista ed ex parlamentare Nicola Colaianni. Buona lettura! A.G.

I partiti sono in crisi. Quelli che abbiamo conosciuto nei primi cinquant’anni di repubblica, così forti e pervasivi da aver dato luogo alla partitocrazia, non esistono più. Non val neanche la pena criticarli: per riprendere una battuta, mi sembra, di Gaetano Silvestri, commetteremmo un vilipendio di cadavere.

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Il Pd e lo scandalo romano.

Con le dimissioni di Rita Cutini, la giunta Marino perde il suo quinto assessore. Per la verità, questa uscita non c’entra con  lo scandalo “Carminati”, quanto con la rivolta di Tor Sapienza che non avrebbe saputo prevenire e gestire. Ma fa lo stesso: è l’ennesima conferma dello stato miserando della giunta che, paradossalmente, resiste allo scioglimento, dopo l’ininterrotta serie di fallimenti di questo anno e mezzo, proprio in virtù di quello scandalo, dato che dimettersi suonerebbe come una ammissione di responsabilità.

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La nuova Turchia tra gentrificazione e neoliberismo

Elio Catania, uno dei miei collaboratori ed anche membro di Lapsus e del collettivo Offtopic di Milano, è stato nei giorni scorsi in Turchia, in occasione del primo anniversario della rivolta di Gezi. Molto volentieri vi propongo il suo articolo di racconto, in cui è riuscito a mantenere uno sguardo ampio e molto interessante sulla Turchia ed il potere di Erdogan, su cui bisognerà tornare. Buona lettura!

La nuova Turchia tra gentrificazione e neoliberismo

Anzitutto una premessa: la Turchia è un paese profondamente complesso e con al suo interno non una, ma molte società; il breve racconto e le riflessioni che seguono sono il frutto dell’esperienza fatta da alcuni di noi nel contesto tutto particolare di Istanbul l’anno scorso,  durante le settimane calde di Piazza Taksim e quest’anno, nei giorni del primo anniversario di quella rivolta.

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La crisi venezuelana

Vengo a mantenere una promessa: dire quel che penso sulla crisi venezuelana (e subito dopo parlerò dell’Ucraina). Ci ho messo un po’ di tempo a scrivere su questo tema perché, lo confesso, mi pesano le dita a scrivere certe cose su cui, pure, occorre esser chiari. Partiamo da un dato iniziale incontrovertibile: il Venezuela rappresenta una delle massime riserve mondiali di petrolio di cui esporta qualcosa come 3 milioni di barili al giorno. Però il Venezuela è un paese nel quale la popolazione è ridotta alla fame: i negozi sono vuoti, ci sono file lunghissime per trovare latte, riso, carne di pollo (la più usata), zucchero ecc. Ovviamente la prima domanda che dobbiamo farci è come stiano insieme queste due cose e che fine facciano i proventi del petrolio.

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Penati, le tangenti, il caso Sesto e il PD

Con vivo interesse e condivisione, pubblichiamo questo intervento di Bruno Casati.

PENATI, LE TANGENTI, IL CASO SESTO E IL PD

di Bruno Casati

Non si era ancora spento l’eco dell’entusiasmo per la vittoria di Giuliano Pisapia che su Milano, e oltre (ben oltre), si è abbattuto il tifone Filippo Penati. Devastante.

Le accuse che i PM della Procura di Monza rivolgono all’ex sindaco di Sesto San Giovanni, ex Presidente della Provincia di Milano e poi coordinatore della Segreteria Nazionale del PD, sono pesantissime: corruzione, concussione, finanziamento illecito ai partiti. Muovono, queste accuse, dalle dichiarazioni rilasciate dal costruttore Giuseppe Pasini, già proprietario delle aree Falck di Sesto San Giovanni, e da Pietro  Di Caterina, titolare di una ditta di trasporti e coinvolgono, ad oggi, una ventina di persone di cui due sono finite in carcere. Ad oggi. Ogni giorno però appaiono novità reali o presunte, estratti da intercettazioni, testimonianze, dichiarazioni. C’è, ad esempio, questo Di Caterina che, per la gioia dei media, esterna a raffica su tutto e su tutti. In ogni caso la sensazione è che si sia solo agli inizi, tant’è che gli stessi inquirenti pensano di ottenere un quadro più definito non prima di cinque o sei mesi.

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Cronaca di un paese allo sfascio

Ormai è evidente anche ai ciechi, ai sordi ed ai paraplegici che, in Europa, di Berlusconi non ne possono più, e che la richiesta all’Italia di un supplemento di manovra è solo un modo per rendergli difficile la vita, nella speranza che se ne vada. D’altra parte hanno ragione: voi discutereste delle misure per salvare la moneta comune, con uno che di giorno pensa solo alle sue vicende giudiziarie personali e di sera alle escort che deve incontrare? L’immagine del paese è a pezzi ed all’estero di parla di Berlusconi solo per ridere.
La bordata delle 100.000 intercettazioni da Bari fa emergere un liquame da ribrezzo, in un altro paese con un millesimo di quella roba non potrebbe resistere in carica neppure un consigliere comunale, figuriamoci il Capo del Governo. Qui non succede quasi nulla.

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