Tag: comune di milano

Caso Uber: perché hanno ragione i taxisti.

Uber: sulla carta non c’è niente di male, anzi, si tratta di qualcosa che dovrebbe favorire gli utenti, che così avrebbero un servizio più veloce ed efficiente. Ma le cose stanno proprio così? All’inizio Uber si rivolse alle compagnie Ncc (Noleggio con conducente) che sono compagnie di professionisti che, a differenza dei taxisti, non prendono corse su strada, ma su prenotazione e cercano di fidelizzare una clientela fissa. Ad esempio, a Roma spesso lavorano con gli alberghi. E ciascuna compagnia cerca di costruirsi un suo portafoglio utenti, ragion per cui l’offerta di Uber è caduta nel vuoto. Infatti chi già ha un suo seguito di clienti, non si vede che vantaggio avrebbe a pagare il 20% ad Uber che offre al massimo un servizio utile per trovare clientela su strada. Anzi le Ncc sono state le prime a denunciare l’invasione di mercato.

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Concludendo, sulla questione della lapide ad Umberto Ceva

Il 21 agosto scorso, pubblicavo su questo blog una lettera aperta all’Anpi sulla lapide ad Umberto Ceva presso l’ex Bulk in via Bramante. Mi fa piacere comunicarvi la risposta dell’amministrazione comunale che, due giorni dopo, ha disposto un sopralluogo. Diversi lettori di questo blog avevano inviato mail all’ufficio del sindaco sollecitando un intervento: forse questa nostra piccola iniziativa è servita a qualcosa. Ne sono molto contento.

“Gentile Cittadino/a,
rispondiamo alla Sua e-mail in merito alla targa dedicata alla memoria del partigiano Umberto Ceva.

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Ancora sulla lapide ad Umberto Ceva.

Gli amici della sezione centro dell’Anpi mi fanno sapere che già seguono la vicenda della lapite ad Umberto Ceva e di aver avuto assicurazioni dal costruttore che essa verrà rimossa e conservata a sua cura. Lode ai compagni della sezione centro dell’Anpi per essere intervenuti tempestivamente. Però la cosa non mi sta affatto bene in questi termini, perché:

1- si conferma che l’amministrazione comunale non ne sapeva nulla, non ha fatto nulla e continua allegramente ad infischiarsene. Diversamente il costruttore avrebbe detto di aver ricevuto precise istruzioni in merito. Bella figura per una amministrazione che si dice di sinistra!

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Contro il feticcio della legalità

Avevo appena finito di scrivere il pezzo sugli eccessi del giustizialismo che è arrivata la polemica sugli sgomberi del Lambretta e delle case di San Siro operati dalla questura milanese subito dopo i quali, gli occupanti di San Siro, hanno protestato entrando a Palazzo Marino. La cosa, ovviamente, determinato una levata di scudi verso i soliti centri sociali che sono violenti, ricorrono a forme di lotta inaccettabili ecc. sia da parte della destra (e sin qui ci siamo) sia da parte di molti esponenti del Pd che hanno sostenuto che nessuna solidarietà dovesse darsi agli sgomberati, perché non sono accettabili forme di lotta illegali mentre la legalità è un valore assoluto da difendere. In astratto la difesa della legalità è un punto di vista condivisibile, e tanto più in un momento in cui la legalità è quotidianamente violata dai poteri forti della finanza, da una casta politica di farabutti e tangentari, dalla grande criminalità organizzata ecc. Ma è proprio questa l’occasione migliore per rimarcare la difesa di questo valore? Ed in concreto come stanno le cose?

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