Tag: cassazione

Ma sono proprio le Toghe Rosse i nemici di Berlusconi? 1a puntata

Come ci aspettavamo tutti, Berlusconi ed i suoi hanno attribuito la conferma della condanna alla solita cricca di giudici sovversivi che lo odiano. L’argomento è logoro ed è facile smontarlo: i magistrati della Cassazione non erano affatto di sinistra ed, anzi, ce ne era qualcuno non distante dal suo ambiente. Insomma, è proprio sfortunato questo Cavaliere: c’è solo un piccolo gruppo di magistrati eversivi, ma li incontra tutti lui! In primo, secondo grado, Cassazione, sia per il processo Mills, che per quello Mediaset, o Ruby… Ma possibile che non gli capiti mai un magistrato normale? Ferrara parla di attentato alle libertà politiche (sempre da parte di una magistratura ideologizzata), Brunetta ripete ossessivamente “Ho paura…Ho paura!”: sembra Cocorito (Melopsittacus undulatus), la Santanchè  lancia lo slogan: “Siamo tutti pregiudicati!”. Non ancora signora, un po’ di pazienza…

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Il pasticcio di Esposito

Ho ascoltato la registrazione dell’intervista al Magistrato Antonio Esposito sulla sentenza di conferma della condanna a Berlusconi: effettivamente il testo non dice che Berlusconi sapeva, ma fa un esempio generale, affermando che, in sede giudiziaria, il principio logico del “non poteva non sapere” vale solo se sappiamo di qualcuno che, in qualche modo, lo ha informato. In sé, nulla di scandaloso e dire che ha affermato che sappiamo che qualcuno aveva informato Berlusconi è una manipolazione del suo pensiero. Detto questo, lo stesso è una frittata e pure grossa.

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Perché Berlusconi non fa cadere subito il governo Letta? Il gioco del cerino

Torneremo a breve sul tema dello Ius soli, per ora poniamoci un problema più urgente: Berlusconi ha interesse a far durare il governo Letta e questa legislatura? E’ evidente che no. In primo luogo perché ha bisogno di un intervento legislativo che lo salvi dall’interdizione dai pubblici uffici, prima che la Cassazione possa decidere di confermare la sentenza d’appello. E mi sembra piuttosto difficile che il Pd possa aderire a questa richiesta, a meno che non  abbia proprio deciso di sciogliersi. Con nuove elezioni potrebbe avere quella maggioranza che gli permetterebbe di ottenere  quel che gli serve. E, calcolando i tempi tecnici, fra tempi per elezioni, insediamento del nuovo Parlamento, formazione del nuovo governo, preparazione ed iter della nuova legge (magari una amnistia o una anticipazione dei tempi di prescrizione…) ci vuole un annetto pieno e questo significa votare ad ottobre-novembre 2013, perché a partire dalla tarda primavera 2014 si entra in “area di rischio” dove ogni giorno è utile per mettere il Cavaliere fuori combattimento.

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