Tag: caso moro

Ultime del caso Moro: che bolle in pentola?

La Procura Generale di Roma ha archiviato l’inchiesta relativa ai due della moto Honda che spararono in via Fani: una inchiesta basata sul nulla che non si manteneva né in piedi, né seduta né sdraiata, come avemmo a scrivere a suo tempo su questo blog prevedendone l’infausto esito esattamente come negli altri recenti casi di “testimoni tardivi”, tutti caduti come birilli uno dietro l’altro.

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Caso Falcone, caso Moro: ma quanti nuovi (tardivi) testimoni!

Da qualche tempo, si sta infittendo il fenomeno di testi che riferiscono “novità” sul caso Moro (sul quale sono spuntati gli artificieri che affermavano essere presente Cossiga in via Fani ben prima della telefonata di Moretti; poi la guardia di Finanza che ha sostenuto che i servizi sapevano della prigione di Moro già da aprile ecc.) e, più recentemente sulla strage di Capaci i cui mandanti sarebbero stati Craxi ed Andreotti. Quale credibilità possiamo dare a questi testi? Forse conviene astrarre da singoli casi per fare una riflessione generale di metodo.

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Novità sul caso Moro

Ancora novità sul caso Moro: un artificiere Vitantonio Raso ha scritto in un libro di memorie, che sarebbe stato chiamato il 9 maggio 1978 in via Caetani sino dalle 10 per esaminare l’R4 nella quale avrebbe, per primo, scoperto il cadavere di Moro, il cui sangue “era ancora fresco”. Sul posto sarebbe immediatamente giunto Cossiga che “sembrava sapere già tutto”. Questa versione sarebbe poi stata confermata da altro componente del corpo ed, in una certa misura, dall’ex vice segretario socialista Claudio Signorile che sostiene di essere stato nello studio del Ministro quando, intorno alle 11, sarebbe giunta la telefonata che annunciava il ritrovamento del cadavere di Moro. Che gli orari della versione ufficiale non quadrassero si era capito da tempo anche a causa di una serie di particolari di cui riparleremo in altra occasione.

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Presentazione a Bari

Giovedì 1 dicembre ’11
ore 18, Hotel Sheraton
via Cardinale Ciasca 27, Bari

presentazione del libro

“Il noto servizio, Giulio Anrdeotti e il caso Moro”

di Aldo Giannuli
Marco Tropea Editore

interverranno, insieme all’autore
Nico Perrone, storico, giornalista

una bella occasione di confronto e dibattito sul mio libro con gli amici e i lettori baresi…non mancate!

Presentazione alla libreria Feltrinelli di Roma

Mercoledì 12 ottobre ‘11
ore 18, libreria Feltrinelli,
via V.E. Orlando, Roma

presentazione del libro

“Il Noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro”

Marco Tropea Editore

ne parleranno
Aldo Giannuli, autore
Miguel Gotor, storico dell’Università di Torino
Giuseppe De Lutiis, Presidente del Cedost

una bella occasione per discutere con due importanti ospiti e con i lettori romani, ascoltare critiche, appunti e consigli…non mancate!

Presentazione alla libreria Feltrinelli di Milano

giovedì 29 settembre ’11
ore 18, libreria Feltrinelli Duomo,
Piazza Duomo, Milano

presentazione del libro

“Il Noto servizio, Giulio Andreotti e il caso Moro”

Marco Tropea Editore

ne parleranno
Aldo Giannuli, autore
Giorgio Galli, storico
Piero Colaprico, giornalista de “La Repubblica”

una bella occasione per discutere con due importanti ospiti e con i lettori del libro, ascoltare critiche, appunti e consigli…non mancate!

Se proprio vogliamo discutere di cosa fu il craxismo…conclusioni

Se proprio vogliamo discutere di cosa fu il craxismo…conclusioni

Ambiguità ed ombre.

Nella vicenda storica e politica di Craxi luci ed ombre si confondono spesso, creando problemi di interpretazione non facili. E’ il caso dei suoi rapporti con la P2 e del cosiddetto “conto Protezione” (il conto istituito presso l’ Ubs da Gelli e Ortolani a favore del Psi ). Di qui è nata una vulgata per la quale Craxi è stato portato alla segreteria del Psi dalla P2 in attuazione del “Piano di rinascita democratica” e per isolare il Pci. Le cose non stanno esattamente così. Intanto, ricordiamo che dei parlamentari socialisti che risultano nell’elenco P2 4 erano della corrente di De Martino (Manca, Lenoci, Labriola, Monsellato), due erano manciniani (Finocchiaro e Santi) ed uno della sinistra lombardiana (Cicchitto).

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